- Brutta troia adesso ti ammazzo! - le urlò lo sbirro cercando di alzarsi. Laurie gli sparò un altro colpo sulla mano grassa, e gli strappò altre urla di dolore. Ogni grido di quello sporco maiale era una spruzzata di gioia nel suo cuore.
- Maledetta! Quincy ti scuoierà viva!
- Quincy?... Ma chi lui? - domandò Laurie alzandosi e aprendo l’anta di un armadio chiusa a chiave. Dal guardaroba cadde il cadavere di un uomo di colore smilzo e completamente nudo. Lo sbirro impallidì di colpo.
- Ha avuto anche lui la fine che meritava... Per quanto riguarda te invece, a dir la verità non sapevo se ucciderti o meno. Mi sono detta, se ti picchia anche questa volta lo fai fuori... E non ho cambiato idea brutto bastardo. - disse la puttana sparandolo in piena fronte. L’uomo stramazzò a terra in una pozza di sangue che stava già impregnando le tavole di legno che formavano il pavimento.
Laurie si rivestì e si spruzzò del profumo sulle mani e sugli avambracci. Pulì la pistola con uno straccio umido e la mise in mano all’afroamericano. Per un po’ sarebbe bastato a togliergli di mezzo li sbirri. Non aveva bisogno di molto tempo. Solo qualche ora. Il tempo di prendere il primo autobus con destinazione via da lì.
- Sei il più grande figlio di puttana che la terra abbia mai conosciuto. - disse la donna al cadavere dello sbirro mentre, dopo aver indossato dei guanti, lo spogliava di tutti i suoi vestiti puzzolenti. Dopo qualche minuto l’uomo era completamente nudo. L’ex puttana aprì la finestra e tirò su le tapparelle, lasciando entrare la notte dentro quella stanza sudicia. Guardò per un attimo il cadavere del porco nudo con la notte in spalla, poi aprì la porta e s’incamminò verso una nuova vita.
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