Per Chance Renard, aka il Professionista, protagonista dell’omonima serie spy-action, è un automatismo istintivo “doppiare il colpo” della sua Beretta 92F, quando necessario.

Stephen Gunn (noto alias dello scrittore Stefano Di Marino), “professionista” al pari del suo personaggio seriale, questo mese ne segue l’esempio.

Ma non preoccupatevi. Anzi, da bravi lettori siate soddisfatti: perché il double tap di Gunn è del tutto narrativo. E vale la pena esserne “vittime”.

 

Quella del Professionista è da tempo la serie di Segretissimo (la collana della Mondadori dedicata alla spy story e all’action thriller) più seguita dai lettori, dopo quella di SAS. Il personaggio di Chance Renard, nato nel 1995, è attore ormai di 23 romanzi, oltre che di storie brevi e di alcuni apocrifi firmati da scrittori amici dell’autore (racconti che sono raccolti in un numero speciale di M-La rivista del mistero).

Svariati sono i connotati peculiari di questa serie. Chi già la conosce, lo sa. Chi vorrebbe invece avvicinarsi a questi romanzi, può trovare utili indicazioni nei links inseriti in coda all’articolo.

In questa notizia, ci limitiamo a soffermarci su uno di tali aspetti caratteristici: Chance Renard invecchia. Se il suo fisico, saldo e costantemente allenato, regge bene all’età matura (nonostante i segni lasciati da mille avventure e da alcuni eccessi di “vita vissuta”; ) ), non è comunque quello di dieci anni prima. Soprattutto: è il suo animo che muta.

Mentre molti personaggi seriali di successo si cristallizzano in un’età indefinita, in una figura statica, talvolta contornata da “spalle” altrettanto inamovibili, Gunn/Di Marino ha preferito sin dall’inizio dare vita a un uomo che, pur rispondendo alle esigenze di uno specifico format d’azione, è soggetto all’influenza fisica e psicologica dell’età, delle esperienze, delle illusioni e delle delusioni. Un individuo che vive pericolosamente (per scelta, per abitudine, per carattere…) in un mondo – anche personale – in continuo cambiamento. Dove gli amici a volte si trasformano in nemici, altre volte si dimostrano tali fino in fondo. Purtroppo, condividendo la stessa rischiosa esistenza, spesso vanno incontro a una fine tragica.

 

I lettori possono trovare conferma di ciò per esempio comparando i due romanzi in uscita: per Segretissimo l’ultimo inedito (L’inferno dei vivi), e per TEA la ristampa di La notte dei mille draghi, romanzo che ricordiamo (con il titolo originale di Morire a Kowloon), come una delle più riuscite e avvincenti avventure del Professionista.

La notte dei mille draghi è il quinto episodio della serie. In libreria, con edizioni rivedute e aggiornate dall’autore, la TEA ha già ristampato i precedenti: Commando Ombra (edizione originale: Raid a Kourou), Corsican Option (L’eredità Cargese), Yakuza Connection (Missione a Shinjuku), Fuga da El Diablo (titolo invariato).

Segretissimo, lo ricordiamo, è un periodico Mondadori distribuito mensilmente in tutte le edicole. L’inferno dei vivi è il numero di ottobre.

 

“Quando guardi dentro l’Abisso, l’Abisso guarda dentro di te.

E questa volta il Professionista è veramente sull’orlo del pozzo degli incubi. Prigioniero in un infernale campo di concentramento nella Corea del Nord, sottoposto a esperimenti inumani, è costretto a lottare non solo per restare in vita ma anche per restare se stesso. I vecchi compagni di avventure, però, non si rassegnano alla sua scomparsa. Saranno loro a schierarsi conto le eminenze nere di un diabolico piano di distruzione, in cui Chance Renard è meno di carne da cannone. Un viaggio al cuore di tenebra dell’Uomo, in un Oriente oscuro e spaventoso.”

 

Questa la quarta di copertina. Non paghi, abbiamo chiesto a Di Marino qualcosa in più su L’inferno dei vivi.

 

“L'idea nasce da Tai fung, un racconto uscito su M - la rivista del mistero per il numero speciale dedicato al Professionista. Come sempre nella serie, si tratta di un romanzo del tutto autoconclusivo, ma nel contempo chiude la lunga avventura iniziata due episodi fa con Corsa nel fuoco.

Nell’Inferno dei vivi, in un contesto drammatico, oltre ai pericoli e ai nemici di turno, Chance affronta anche un problema di identità che, inevitabilmente si affaccia in un uomo sui quarantacinque. Chi sono?, si chiede Chance.

L’episodio preannuncia non un cambiamento vero e proprio nella serie, ma il passaggio ad un tono più nero che verrà sviluppato nelle avventure successive. Lo scorrere degli anni ci impone di abbandonare i temi james bondistici per superati limiti di età ed approdare a una realtà forse più matura. La Corea e il Giappone che fanno da scenario sono più cupi, meno folcloristici. Anche perché, sinceramente, quel tipo di Oriente, che pure resta affascinante per scrive e per chi legge, l'ho già sviscerato in più occasioni, tra le quali proprio in La notte dei mille draghi. Può essere un bel termine di paragone anche perché vi appaiono molti personaggi che già c'erano in quell'avventura di dieci anni fa. Diciamo che per chi ha letto il Professionista fino ad ora è un'occasione per scoprirne non un volto nuovo, ma una diversa sfaccettatura. Se invece non conoscete il personaggio questa è una buona introduzione.”

 

E veniamo dunque ai contenuti di La notte dei mille draghi:

 

“Hong Kong, il Porto Fragrante, è tornata sotto il controllo della Cina popolare. Il grande passaggio si è consumato in un vortice di cerimonie, dichiarazioni ufficiali e promesse circa il futuro della città. Ma la vera partita si è giocata sotto la superficie, in uno scontro feroce tra i Servizi di mezzo mondo, lobby industriali e le temibili Triadi. Di quella partita Chance Renard è stato un protagonista, e in quei giorni ha combattuto, ha amato, ha incontrato i fantasmi del suo passato... Ma forse è stato soltanto una delle molte pedine gettate nella mischia a farsi a pezzi dal misterioso Shaibat. Un individuo? Un’organizzazione? Un computer? Per anni il Professionista ha corso con le ombre sulle tracce di Shaibat: un lungo inseguimento a un nemico senza volto, sfuggente, diabolico; una caccia cominciata a Bangkok, dieci anni prima, e che ha trovato la sua sconvolgente soluzione proprio durante la notte dei mille draghi: la notte in cui, secondo i vecchi di Hong Kong, il joss, la buona fortuna del Porto Fragrante, è volato via nell’oscurità...”

 

Commento di chiusura?

Altri due colpi a segno!

Links:

- intervista a Stephen Gunn in Spie nel Mirino

http://www.thrillermagazine.it/rubriche/246

- il sito dell’autore

http://www.sdmactionwriter.com/

- la recensione a Corsican Option

http://www.thrillermagazine.it/libri/802/

- la recensione a Yakuza Connection

http://www.thrillermagazine.it/libri/1929/

- lo speciale sul Professionista di M-Rivista del Mistero

http://www.alacranedizioni.it/pages/M/schede/M019.html

- la rubrica Parola del Professionista

http://www.thrillermagazine.it/rubriche/parola_del_professionista/