Proprio avete una passione per i vecchi neri italiani e non potete resistere? Be’, fate come il sottoscritto e preparate il portafoglio perché per recuperare una buona versione in DVD di Tony Arzenta di Duccio Tessari bisogna rivolgersi al mercato giapponese che notoriamente è carissimo. Io ho cacciato i miei 59,90 euro da Bloodbuster di Milano ma ne valeva la pena.
Un noir d’epoca, forse prevedibile nello svolgimento della sua storia del killer che vuole uscirne e, dopo aver perso la famiglia e aver seminato morte da Milano a Copenhagen ci rimette la pelle. I meriti del film non stanno nella trama ma nella realizzazione di Tessari che forse è sbrigativo liquidare come il regista di Ringo e qui offre una buona prova, soprattutto nelle sequenze d’azione. Certo la maschera di Delon aiuta anche nella sua fissità ma è proprio il confronto con Marc Porel (che qui gli fa da spalla adeguatamente "meridionalizzato" con capello lungo e baffoni per nascondere vaghe somiglianze) che dimostra quanto nel nero conti il carisma. Porel e Delon erano più simili di quanto non si ricordi ma il povero Marc - benché abbia dato qualche prova di sé - mancava di carisma. Lo stile di vita... spericolato non lo aiutò ed è finita come sappiamo. Di fatto questo Tony Arzenta è un titolo da rivedere per gli scorci milanesi mai esibiti come cartoline e perfettamente abbinati alla Sicilia e alla Danimarca. E se le sequenze del night club, quanto gli inseguimenti in macchina sono d’obbligo c’è un dinamismo nell’intera narrazione che manca ahimé negli odierni distretti di polizia o, peggio ancora, nei tentativi cinematografici di far rivivere il genere.
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