Venezia si conferma attenta alle nuove tendenze del cinema italiano di genere: Paranoyd, thriller visionario e psichedelico, scritto diretto e interpretato da Giuseppe Amodio e da M. Debora Farina, viene presentato a Venezia Off, la sezione di cinema d’autore della 63ma Mostra del Cinema di Venezia, nei giorni 1 e 2 settembre.
Completamente prodotto e girato in provincia di Salerno, Paranoyd è un sexy thriller di genere anni Settanta, ricco di suspance, inseguimenti e musica, prodotto da Cinetecnica.
Paranoyd, il cui sottotitolo è A Visual Sensorial Experience, è un film non solo di parola, ma anche di suoni e immagini, che ne fanno una vera e propria esperienza sensoriale. Questo avviene grazie all'uso particolare degli effetti speciali e ai dialoghi utilizzati. Ci si trova così catapultati in un mondo surreale in cui tutto sembra amplificato e inverosimile: i rumori, i suoni, i colori.
La storia è quella di Emma, giovane studentessa universitaria, che vive l'incubo di vedere tutti gli uomini con lo stesso volto e crede di essere da questi minacciata. La trama si sviluppa all’interno di una struttura narrativa densa di azione e di effetti speciali che concorrono a definire il particolare look della pellicola.
La musica, co-protagonista dell’azione e usata in modo significativo, scandisce quasi ogni minuto del film, toccando moltissimi generi: dal ritmo degli anni Settanta, fino allenuove frontiere della musica elettronica.
Giuseppe Amodio e M.Debora Farina, produttori, registi ed autori del film, ne sono anche gli attori la cui recitazione surreale ben rientra nelle pieghe particolari di Paranoyd. M.Debora Farina è Emma, la protagonista, Giuseppe Amodio è di volta in volta il giardiniere, il fidanzato, il postino, dai quali Emma crede di essere minacciata. Paranoyd si fonda sul gioco emotivo del colpo di scena, che raggiunge il pieno risultato sul finale del film: in un turbinio di visioni ed inseguimenti, Emma crederà di uccidersi, risvegliandosi invece, ancora nello stesso incubo.
Dal punto di vista produttivo Paranoyd è un film indipendente, basato molto sull’uso della camera a mano soprattutto per le tante soggettive, e per le inquadrature con angolazioni dall’alto al basso e viceversa che, insieme agli effetti sonori, descrivono incessamente il mondo distaccato nel quale la protagonista si muove.
Così gli autori raccontano il percorso che li ha portati a Paranoyd:
"L'idea era quella di produrre con mezzi e sensibilità creativa indipendenti un 'vero' film, che fosse cioè un'emanazione della nostra sistesi video-artistica ma che avesse al contempo anche un reale pubblico. Abbiamo cercato di sviluppare i temi più 'italiani' del cinema italiano d'autore e di genere, aggiornandoli all'interno di uno schema di comunicazione cinematografica attuale. Il primo risultato visibile è la presentazione nell’ambito della Mostra del Cinema di Venezia.”.
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