Sette casi clamorosi avvenuti negli ultimi tre secoli: da Jack lo Squartatore al misterioso uomo celato dietro la Maschera di Ferro ai delitti del Mostro di Firenze. Sono i Grandi gialli della storia (qui ripubblicati in edizione economica): enigmi che, come in un gioco di scatole cinesi, ne contengono altri, e la cui soluzione è costantemente ostacolata da colpi di scena, sfide e depistaggi. Come in un romanzo giallo. Saranno mai svelati? La Storia non può essere studiata come una scienza; ma attraverso gli strumenti oggi forniti dalla Scienza (l’analisi del DNA presente sui reperti organici e la psicologia della testimonianza), diventa oggetto di indagine. Appunto, indagine storica. Fatta di metodo e obiettività. Per dirla con Sherlock Holmes, “si elimina l’impossibile e quello che resta, per quanto improbabile, non può che essere la verità”.
Londra, 1888. Cinque omicidi in dieci settimane. Un serial killer terrorizza i quartieri degradati di Whitechapel: avvicina prostitute e poi le sventra. Scotland Yard indaga ma l’assassino è elusivo; e addirittura sfida le forze dell’ordine, con lettere e invii di macabri reperti anatomici. “Amo il mio lavoro e voglio continuare….Non smetterò di scucire le puttane, finché non mi sarà passata la voglia.” Poi, all’improvviso, la serie dei delitti cessa. E del killer nessuna traccia.
Parigi, 1703. Alla Bastiglia muore un prigioniero, che indossa da trent’anni una maschera nera di velluto pesante: una maschera che gli cela il volto. Il prigioniero ha gusti raffinati, in fatto di biancheria e abiti; suona la chitarra ed è trattato con grande rispetto. Che sia un fratello di Luigi XIV, come sostiene Voltaire, a distanza di un secolo?
Ekaterinburg, 1918. Nicola II e la sua famiglia vengono trucidati e sepolti in un luogo misterioso. Due anni dopo, a Berlino, una ragazza, Anna Anderson, sostiene di essere Anastasia, la figlia più piccola dello Zar scampata al massacro. Una identità contesa che scatena scalpore in tutta Europa; perché la giovane si rifiuta di parlare russo in presenza di estranei e si sottrae agli incontri con i familiari russi, che potrebbero riconoscerla. Un caso inequivocabilmente risolto, nella metà degli anni ’90, grazie alla analisi del DNA sui resti riesumati dei reali russi.
Norimberga, 1828. Un ragazzo comparso dal nulla: non sa parlare, non sa camminare e non conosce nulla del mondo. Ripete ossessivamente un ritornello: “Diventare cavaliere, come mio padre”. Si chiama Kaspar Hauser. Che sia un mitomane? Un impostore? O l’erede legittimo del granducato di Baden? Una leggenda alimentata da una morte misteriosa.
Miami, 1937. Amelia Earhart è la “donna volante” più famosa del mondo: la prima ad aver trasvolato in solitaria dell’Oceano Pacifico (nel 1932). Si prepara a compiere il primo giro del globo in aeroplano. Ma non giungerà mai a destinazione: scomparirà, infatti, sorvolando l’Oceano Pacifico. E se in realtà Amelia fosse stata una spia, caduta prigioniera nelle mani dei giapponesi?
Firenze, 1985. Il “Mostro di Firenze”, l’assassino seriale che da vent’anni terrorizza le coppie appartate in macchina sulle colline fiorentine, colpisce per l’ultima volta. Ancora in un fine settimana di luna nuova: con le note mutilazioni sul corpo della vittima femminile, la medesima pistola e lo stesso coltello. Tra depistagli, confessioni e arresti, il processo porta alla condanna di un gruppo di “compagni di merende”, di cui Pietro Pacciani sarebbe il capo. Ma lascia aperti alcuni interrogativi: legati a un “secondo livello”, a mandanti “eccellenti” e a un’ipotesi esoterica di setta che commissionerebbe gli omicidi e i feticci in cambio di somme di denaro.
Dallas, 1963. JFK è il più giovane presidente statunitense ed è l’unico (oggi come allora) cattolico in un paese per lo più protestante. Viene assassinato mentre il corteo attraversa la città, durante un giro in Texas. L’omicida presunto, Lee Harvey Osvald, non è un abile tiratore: come ha potuto colpire il presidente sparando tre colpi in meno di sei secondi, con un fucile antiquato, da una postazione in cui il bersaglio è, in parte, celato dal fogliame? Tre giorni dopo l’arresto, Osvald viene ucciso. E se fosse stato solo il capro espiatorio di un complotto di più ampio respiro?
Con l’abilità del narratore e il supporto di un'ampia documentazione, Massimo Polidoro, cofondatore del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale) coinvolge (e travolge) il lettore in una densa trama di episodi, che si assaporano dalla prima all'utlima riga. E come un romanzo, dona vita a personaggi del passato, illumina le vicende che li vedono protagonisti e le fa “parlare”, senza sbavature o scorciatoie di comodo. Perché "le conclusioni devono sempre seguire i fatti e non viceversa".
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