John Rain, killer a pagamento ma anche esperto di jazz, romantico e spietato è uno di quei personaggi che non si dimenticano. Non so se sia vero che il suo autore ha lavorato per la CIA ma in fondo non importa. Conosce bene la materia che tratta e soprattutto conosce l’Oriente, negli angoli più bui e in quelli più turistici. Leggendo questo romanzo in originale l’anno passato ho ritrovato la Macao e la Hong Kong che ho visto molte volte, il suo eroe soggiorna persino nell’albergo dove mi sono fermato io stesso - il Mandarin di Macao - più volte. Abbiamo parecchie cose in comune quindi. Ma non è per questo che la terza avventura di John Rain (Rain Storm - Pagato per uccidere) merita uno sguardo attento da parte del lettore appassionato di spionaggio e azione. Su uno spunto classico - il killer che si ritira e che è costretto a uccidere ancora e, nel corso della vicenda incontra un bellissimo personaggio femminile, un amico che sembra il suo doppio oscuro e un nemico formidabile - Barry Eisler costruisce una storia realistica e avvincente giocando con l’abilità di chi conosce perfettamente tempi e temi del genere che affronta riuscendo a trasformare le figure archetipe in spunti d’innovazione invece che in triti clichè. Un esempio? Di solito gli orientali si fanno fare la plastica per sembrare occidentali. John Rain, che per metà è giapponese, ha fatto tutto il contrario e ha reso più giapponese il suo aspetto. La ballerina di lap dance, di solito, è la bella maliarda (e il personaggio di Naomi proveniente da Alba nera su Tokyo, il romanzo precedente) lo è ma viene inserito con una tale vividezza in un brasile così vero e poco consueto e le sue motivazioni riappaiono così umane da sottrarsi a ogni luogo comune. L’abilità nell’intrigo di Eisler si vede da questi particolari, dalla disincantata disinvoltura con cui Rain svolge il proprio lavoro senza cadere nella trappola del “killer che non spara” perché ha scoperto l’amore o ha cominciato a guardare negli occhi i suoi bersagli, temi validissimi ma già sfruttati sin troppe volte. John Rain è un manovale della violenza, vorrebbe uscirne ma, alla fine, si rende conto che è il solo modo in cui sa vivere. E questo fa di lui un eroe noir, solitario ma non solo, forse l’unica possibilità che resta oggi di raccontare storie d’azione che non restringano il loro pubblico a pochi appassionati d’armi o di arti marziali ma sappiano affascinare con il mistero e, perché no?, l’ambiguità anche una schiera di lettrici interessate all’intrigo ma anche all’atmosfera e ai sentimenti. Quelli veri, che il vero scrittore sa far trasparire senza gridarli nelle pagine dei suoi romanzi.
Se poi, come me, siete stregati dall’oriente, Barry Eisler è il vostro autore. Andate sul suo sito www.barryeisler.com, tra le altre curiosità potrete anche scrivergli. Fatelo. E scrivetegli. Vi risponderà con una cortesia che è rara tra gli scrittori.
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