Massimo Marcotullio ha scritto un interessante romanzo storico ma non solo, perchè è anche un ottimo thriller dal titolo Il sangue dello scorpione.

L’autore è nato nel 1955 a Pavia, nel 1977 ha pubblicato un suo primo racconto in Germania e sempre in questo paese sono stati pubblicati altri suoi lavori all’interno di antologie come Bella Italia (1998), Killing him softly (1999) e Pur (2000).

Esordisce nel romanzo giallo con il romanzo La morte e il salumiere (Todaro – 2003). Precisiamo che si tratta di un mistery ben scritto ma di una comicità unica che ha come protagonista Beo Fulminazzi un investigatore privato dal curriculum tutt’altro che irreprensibile che si avvale della collaborazione di Dolly, una bruna mozzafiato innamorata pazza dei salumi, e di Tatù, un gigante muto e affetto da una forma gravissima di agorafobia.

Ora l’autore ha cambiato registro e con il presente volume descrive molto bene la città di Roma del ‘600 con un pittore, Giovanni Battista Sacchi detto Fulminacci alle prese con un feroce killer.

E qui ci chiediamo se questo pittore non sia un antenato di quel Beo Fulminazzi.....

Dall'osservatorio sul tetto del Collegio Romano, notte dopo notte padre Athanasius Kircher scruta il cielo. A chi la sa leggere, la volta celeste svela segreti e capovolgimenti che sfuggono all'occhio profano. E quando vede deli-nearsi, dopo quarant'anni, una rara configurazione astrale, il gesuita non ha dubbi: eventi funesti stanno per abbattersi su Roma, in quell'anno che già porta in se il segno del male, il 1666. L'era dello Scorpione è tornata. Di li a poco una serie di barbari omicidi sconvolge la città. Le vittime sono tutte gesuiti, tutti decapitati, e lasciati sconciamente con le gambe scoperte. Dietro i delitti sembra celarsi la mano di uno spietato e temibile sicario, lo Scorpione. Nessuno lo ha mai visto, nessuno sa chi sia. Nessuno tranne Giovanni Battista Sacchi, detto il Fulminacci, irascibile e squattrinato pittore, che senza saperlo lo ha ritratto sul luogo del primo omicidio. Da questo momento, la sua vita e in pericolo e, per salvarsi, dovrà gettarsi in una caccia senza respiro all'assassino e scoprire il movente degli omicidi. Aiutato dall'affascinante Beatrice, cartomante e indovina, da padre Kircher, che anni prima aveva assistito ai primi delitti dello Scorpione, dal vescovo de Simara, Fulminacci dovrà affrontare agguati e processi inquisitoriali, duelli e inseguimenti per le vie e i palazzi di una Roma barocca e inquietante. E il quadro che si delinea assume dimen­sioni sempre più vaste, fino a varcare i confini d'ltalia e a coinvolgere uomini in tonaca e teste coronate...

 

Il sangue dello scorpione di Massimo Marcotullio (2006, Edizioni Piemme, pag. 570, euro 22,00) - ISBN 88-384-1082-8