Che la coppia Lorenzo Bartoli & Roberto Recchioni fosse la più attiva nel mondo del fumetto italiano era risaputo (e testimoniato dagli innumerevoli premi vinti) ma questa volta i due autori si superano, proponendo ai lettori delle loro due creature, John Doe e Detective Dante, una di quelle chicche da far tremare i polsi: un crossover.
Il crossover è un espediente narrativo tipico della produzione fumettistica americana (addirittura sono stati realizzati incontri fra personaggi di case editrici diverse!) che fa incontrare e scontrare supereroi di serie diverse su numeri speciali comuni. L’intento dei crossover, oltre che narrativo, è anche quello di spostare masse di lettori da una serie di successo a una più in cattive acque.
I maligni potrebbero sostenere che l’Eura Editoriale abbia un po’ spinto i due autori all’incontro tra John Doe e Detective Dante poiché è risaputo che il successo dell’ex-direttore della Trapassati Inc. non è stato bissato dal detective di Paradise City. A noi, che maligni non siamo, questo incontro appare come uno dei tanti tentativi (riusciti) di portar una ventata di novità nel panorama fumettistico italiano da molti anni fermo e in risacca.
L’incontro si sviluppa nel numero 11 di Detective Dante, in cui il cupo detective e la bella Meridiana devono proteggere M. e il piccolo Mordred dalle ire di John Doe, l’occasione è d’oro per far incrociare, anche solo per un attimo, le trame di due eroi così profondamente diversi e così maledettamente tormentati.
Riportiamo un brano di un’intervista a Roberto Recchioni su questo crossover realizzata dal sito LoSpazioBianco.it, www.lospaziobianco.it:
All'esordio della miniserie Detective Dante un Roberto Recchioni piuttosto deciso sfidava le domande dei curiosi garantendo che mai sarebbe accaduto un incontro tra il nuovo personaggio e John Doe. A un anno di distanza, qualcosa è certo cambiato! Cosa vi ha fatto modificare le vostre intenzioni?
Prima di tutto un'esigenza narrativa di John Doe. Avevamo bisogno di una certa svolta nella storia e l'inserimento di Dante ce l'avrebbe garantita senza dover inventare un personaggio nuovo e un nuovo scenario. In secondo luogo, la mia totale incoerenza e incapacità di rimanere fedele a me stesso.
E in ultima analisi anche delle ovvie riflessioni di carattere commerciale: il crossover con Dago ha funzionato molto bene per JD... perché non cercare di fare lo stesso con Dante?
Qual è stata l'idea di partenza per questo incontro, e come si è sviluppata?
Dall'idea che non sarebbe stato un incontro ma uno scontro; non alla maniera dei supereroi, dove un paio di supertizi si incontrano, non si capiscono, si menano, si chiariscono e poi menano il cattivaccio di turno. Volevamo un confronto vero tra due personaggi molto diversi tra loro che non possono starsi simpatici. La sfida era rendere il tutto fruibile tanto per i lettori di JD, abituati a tematiche fantastiche, quanto quelli di Dante, più legati alla realtà.
Ne è uscita una storia con due livelli di lettura che strizza l'occhio ai lettori di JD, ma racconta una storia lineare e del tutto comprensibile per quelli del solo Dante.
La serie di DD nasce con un inizio e una fine e con dei precisi punti intermedi di passaggio tra inferno, purgatorio e paradiso, riproponendo nello spirito il cammino descritto nella Divina Commedia. In uno schema cronologico così stretto come è stato possibile inserire questo incontro? Sono state modificate delle idee sullo svolgimento della storia o addirittura del finale? JD è solo un incontro o cambierà qualcosa nella serie?
L'idea di seguire i passi della divina commedia è andata sfumando sin dai primi numeri della serie di Dante. Di fondo rimane il concetto delle tre cantiche che rappresentano tre momenti molto diversi nella vita e nella mente del detective di Paradise City.
I numeri chiave nella "trilogia" di Dante sono quelli di partenza e di chiusura di ogni "cantica". Nel mezzo cerchiamo di raccontare buone storie che arricchiscano il personaggio e che lo avvicinino al prossimo punto di svolta. In questa ottica, inserire una storia non prevista ma con le tematiche "giuste" non è stato difficile.
L’intervista completa è scaricabile al link: http://www.lospaziobianco.it/articolo.php?chiave=3061
La coppia Bartoli & Recchioni non è certo nuova a esperimenti di questo tipo, già in conclusione della prima stagione di John Doe aveva fatto incontrare l’allora direttore in fuga con il giannizzero nero: Dago. Tuttavia in quell’occasione si era trattato più di una comparsata tra due personaggi fra loro diversi, nell’incontro fra John Doe e Detective Dante emerge maggiormente l’intenzione dei due autori di avvicinare le loro due creature, aprendo scenari futuri davvero interessanti.
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