L'umanità è seduta su una bomba innescata. Se la maggioranza degli scienziati mondiali ha ragione, abbiamo appena dieci anni per evitare una catastrofe di proporzioni tali - per quel che riguarda sconvolgimenti climatici, allagamenti, epidemie, ondate di calore assassine - da offuscare qualsiasi altro fenomeno abbiamo mai visto prima.
Non è la premessa di un film di fantasienza, ma una storia vera che ha ispirato anche un film. Si tratta di An Inconvenient Truth, pellicola di Davis Guggenheim che ha spopolato al Sundance Film Festival. Il film si concentra sull'uomo che ha indetto una crociata personale nel suo tentativo di fermare il processo del riscaldamento globale, sfatando i miti e gli errori che circondano questo fenomeno. Quest'uomo è l'ex vicepresidente Al Gore: nel film viene offerto il ritratto inedito di uno dei politici americani meno compresi dalla storia degli USA, che qui appare pure valido intrattenitore e, al contempo, decisamente allarmato per questa emergenza planetaria.
Dopo l'uragano Kathrina che ha devastato le coste degli Stati Uniti, appare evidente che la situazione sia effettivamente grave. Resta comunque un qualche barlume di speranza che, se ci si deciderà a cambiare decisamente rotta prima che sia troppo tardi, si potrà ancora imprimere un cambiamento al clima mondiale. Prima però bisognerà convincersi del fatto che il riscaldamento globale non è un problema politico ma, innanzitutto, una questione morale.
Il film esce nelle sale statunitensi il 24 maggio.
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