"Dopo la prima morte / non ve ne sono altre", scrisse il poeta (Dylan Thomas). Patrizia Pesaresi cita, firma e sottoscrive.

Già Ragazza con la pistola (l'antologia Flaccovio di noir al femminile) e con Ancor non vi fu donna selezionata per il Premio Scerbanenco 2004, la scrittrice marchigiana giunge al secondo romanzo.

Un noir ben calibrato sulla tensione psicologica dei due protagonisti e sul mistero della morte di Lawrence d'Arabia. Uno scavare, a volte incrociato, a volte parallelo, nel passato dei personaggi, un attore e una studiosa di labirinti, entrambi - è proprio il caso di dirlo - coi propri scheletri nell'armadio.

Il labirinto come simbolo atavico e archetipo della vita, della ricerca della conoscenza e del sé, del mistero.

Unico, piccolo appunto: sembra che l'autrice in qualche passaggio si lasci prendere la mano dalla sua professione quotidiana (medico psichiatra e psicoanalista), appesantendo leggermente una narrazione in gran parte, e a merito, ben orchestrata.