Presso la libreria La Feltrinelli di Piazza CNL a Torino, la Casa Editrice L’Ambaradan ha presentato un thriller scritto a quattro mani, da Bruno Gambarotta e Massimo Felisatti.

Questa attiva casa editrice da poco ha presentato altri due interessanti thriller che hanno come ambientazione sempre Torino, i titoli sono Il F@raone e Il Commissario di Torino. Ora è la volta di La nipote scomoda.

Alla presentazione, oltre che allo staff dell’Ambaradan è presente un pubblico veramente folto e interessato. Inoltre era presente il solo Bruno Gambarotta, in quanto l’altro autore per problemi di impegni e di distanza non ha potuto presenziare.

Ricordiamo che Gambarotta, nato ad Asti nel 1937 ma “torinese” da sempre, è stato autore e attore di cabaret e teatro, conduttore televisivo lavorando alla Rai-tv e collabora a vari quotidiani.

Felisatti è nato a Ferrara nel 1932 ma da circa quarant’anni vive e lavora a Roma svolgendo attività di scrittore e sceneggiatore.

Bruno Gambarotta con la sua simpatica verve ha parlato a lungo dei suoi vari lavori, delle sue idee negli anni ’60 sulla Fiat sempre presente nella vita di Torino e dei torinesi e di come e’ nata l’idea di scrivere un romanzo giallo ambientato a Torino e dentro la Grande Fabbrica (una riconoscibilissima Fiat). In prima battuta doveva essere la sceneggiatura di un film che doveva essere prodotto sull’onda del grande successo ottenuto dal romanzo La donna della domenica scritto dalla coppia Fruttero & Lucentini.

Gambarotta in quegli anni viveva a Roma e abitava vicino a Felisatti (e lo conosceva) pertanto uno mise in campo la sua esperienza di scrittore e l’altro l’idea e la perfetta conoscenza di Torino, della Fiat e dei torinesi. Purtroppo, come avviene spesso nel mondo del cinema, il film non fu più prodotto e così la sceneggiatura fu trasformata in romanzo. Proposto alla Mondadori fu subito accettato e pubblicato negli Omnibus con un lusinghiero successo di vendite.

Ora il romanzo torna nelle librerie ma attenzione... con un nuovo epilogo.

Senza nulla svelare diamo una minima presentazione della trama:

Uno scenario particolare: la Grande Fabbrica di Torino. Un periodo storico ribollente: gli anni ‘70 e le prime contestazioni operaie. Una trama dalle pieghe torbide e fosche: morti accidentali, manovre politiche e spionaggio industriale. La morte di un operaio, poi rivelatasi un omicidio, stravolge Carmine Guzzo, amico della vittima e ingegnere presso la stessa Grande Fabbrica. Inizia la sfida del giovane Carmine, alla disperata ricerca della verità, tra poteri occulti e anonime minacce. La pista delle indagini lo porterà a incontrare Cecilia, ragazza della Torino bene, nipote di un potente burattinaio dell’economia e della politica. Ma Cecilia nasconde un segreto e Carmine viene coinvolto in un gioco molto più grande di lui.

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