Una studentessa universitaria occupata con la propria tesi, un giovane ferroviere, i partigiani della resistenza, un chiarissimo professore universitario, una sicaria e gli antichi romani impegnati nella costruzione della Via Aurelia.
Questi alcuni dei più importanti personaggi de La strada muta, romanzo di Alfredo Chiatello, nuova uscita della collana Gialloteca della casa editreice Flaccovio.
Il romanzo racconta una storia a cavallo tra presente e passato, ambientata in una Genova dei giorni nostri, in cui si sovrappongono squarci di storia e di vita.
Un mistero si nasconde nei pressi di un tratto di un'antica via romana e quali segreti cela il professor Maffioletti, che tenta in tutti i modi di ostacolare le ricerche della sua studentessa Elena?
Tutta la vicenda del romanzo parte da questo interrogativo e e si allarga nel tempo e nello spazio fino alla conclusione finale.
Senza entrare nel merito della trama, per non svelare nulla di più a chi decidesse di leggere il libro, alcune riflessioni sono però doverose per sottolineare i grandi pregi del romanzo e le sue particolarità.
Senza dubbio non è possibile parlare di un giallo classico, ma La strada muta ha sicuramente alcune caratteristiche interessanti.
Forse la sua peculiarità principale è lo stile dell'autore: uno stile confidenziale e scanzonato, sia nei confronti del lettore che dei personaggi stessi, agile e disinvolto, abile nella costruzione dei dialoghi e nell'intreccio delle vicende. Lo stile dinamico permea anche la trama che si snoda balzando tra presente e passato, scartando da un personaggio all'altro con naturalezza, riservando a ognuno una parola di rimprovero o di affetto, un commento o uno sguardo benevolo.
L'abilità nell'utilizzo delle parole si nota in molti passaggi, creando emozioni e effetti particolari o inaspettati. Con alcune brevi proposizioni l'autore riesce a strappare un sorriso anche all'interno di una scena drammatica, oppure riesce a commuovere con una naturalezza mai stucchevole o esagerata.
Uniti a questo aspetto preponderante ci sono poi innumerevoli altri elementi interessanti del romanzo, che sono forse una semplice conseguenza dello stile o forse vengono semplicemente inglobati da questo. I personaggi ad esempio emergono dalla pagina con disinvoltura, quasi appena tratteggiati, eppure completi e coinvolgenti. Questo vale anche per i ruoli marginali e per le comparse.
Alcuni sono caratterizzati al limite del grottesco e del ridicolo eppure l'autore li descirve con tale naturalezza che appaiono normali, forse un pochino forzati, ma non mancano mai di strattapare un sorriso o un modo di simpatia al lettore.
Infine una nota a sé merita la costruzione della trama, che, partendo da uno spunto quasi banale, si va via via articolando in maniera sempre più complessa, ampliandosi e ripiegandosi su se stessa attraverso un abile gioco di incastri tra tutti i pezzi e gli elementi che l'autore fa emergere un poco alla volta.
Come già accennato, perticolarmente interessante la sovrapposizione dei piani temporali, che dall'antica Roma ai giorni nostri portano alla scoperta del mistero nascosto sotto la Via Aurelia.
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