Ecco una storia che se narrata da altro autore sarebbe finita, in libreria, nel reparto narrativa per ragazzi: ma l’ha scritta quel grande autore che è Joe R. Lansdale e allora è tutta un’altra storia.
Il romanzo intitolato L’ultima caccia richiama l’atmosfera di un suo precedente romanzo, In fondo alla palude (Fanucci, 2004), e ci fa conoscere quel mondo strano che è il Texas degli anni trenta.
Lansdale è autore di narrativa horror, noir mainstream, western e altro ancora e con i suoi romanzi e racconti ha vinto molti premi. I suoi romanzi inchiodano il lettore alle pagine, descrive personaggi e luoghi in maniera superba, sa raccontare, come pochi, gli anni trenta di una America povera e con problemi razziali. I suoi libri oltre a essere interessanti molto spesso fanno riflettere.
È il 1933: il Texas è schiacciato dalla Grande Depressione. Richard Dale, un ragazzino di quindici anni che sogna di diventare scrittore, è ossessionato dall’idea di dare la caccia a un cinghiale selvatico che terrorizza da anni le campagne intorno al fiume Sabine, e che neppure suo padre, grande campione di lotta, è mai riuscito a catturare. Si tratta di una bestia spaventosa, di proporzioni gigantesche, una creatura mitica, quasi soprannaturale. Finché, una notte, il cinghiale esce dalle nebbie del mito e si fa minacciosamente concreto, attaccando Richard nei suoi affetti più profondi. Al ragazzo non resterà che accettare la sfida con le sole armi di cui dispone: l’astuzia e il coraggio. Al suo fianco avrà Abraham, il suo migliore amico, un ragazzo nero che sogna di tornare un giorno nella sua terra con una fama da grande guerriero.
L’ultima caccia di Joe R. Lansdale (The Boar, 2005, Traduzione Seba Pezzani, Fanucci Editore, collana Collezione Atlantica, pag. 175 - euro 11,00 - ISBN 88-347-1149-1
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