Nera Baltea è un'antologia di sette racconti, pubblicata dalla casa editrice Vida, che raccoglie l'opera di nove autori che hanno deciso di provare a confrontarsi col genere noir.
Il libro nasce da un progetto e da un'esperienza particolare, infatti i suoi autori sono uniti dall'amore per la regione della Valle d'Aosta, che è il filo conduttore e la vera protagonista dell'antologia. Come in tutte le raccolte, infatti, ogni opera si distingue dalle altre per innumerevoli caratteristiche peculiari, ma tutti sono uniti dall'ambientazione, elemento preponderante e fondamentale. Questo perchè, come dice Carlo Lucarelli nella prefazione," c'è un cordone ombelicale mai reciso, anzi, forse come una radice, che collega il noir ai luoghi in cui si ambienta". E questa affermazione è quanto mai vera per Nera Baltea, dove il titolo fa chiaro riferimento alla Dora Baltea, che collega i paesi della valle, da Courmayeur a Verrès.
Ogni racconto affronta il genere noir dandone un taglio particolare e distinguendosi dagli altri per stile, struttura e atmosfere, proprio per questo è impossibile dare un giudizio uniforme dell'antologia, che contiene perle stupende di narrazione, accostate a racconti meno brillanti o incisivi.
E' importante, però, in questa sede citare i tre racconti che si stagliano in Nera Baltea per struttura, articolazione, taglio e stile e che rappresentano, senza dubbio i punti più alti raggiunti dagli autori.
Il primo è il racconto che apre la raccolta Il giocattolo, di Laura Costa Damarco e Federico Gregotti. Il tema centrale della narrazione è il gioco di realtà e finzione con cui quotidianamente, per trent'anni, i protagonisti si sono confrontati. Quasi geniale la struttura simmetrica del racconto che mostra gli eventi dai punti di vista dei due, senza che essi mai si confrontino, forti delle proprie convinzioni e dei propri progetti.
Il secondo racconto da segnalare è Noir di Amedeo Bologna. Esso si caratterizza per i toni cupi e inquietanti della vicenda, narrata in prima persona da un cadavere arso vivo. Particolarmente coinvolgente la struttura narrativa del racconto che alterna scene reali, in cui un commissario cerca di stabilire le cause della morte del protagonista, a brani tratti da un racconto noir scritto dalla vittima. E chi è veramente Maddalena: personaggio o persona reale?
Infine Stramonium di Paola Collatin e Gaetano Lo Presti, racconto che chiude l'antologia. Il tono è sicuramente più leggero, le vicende si sviluppano tra misteriose sparizioni e storie d'amore; goffi tentativi di omicidio e scherzi del destino. I personaggi si stagliano sulla pagina per la loro forte caratterizzazione, che fa sorridere, ma allo stesso tempo riflettere, il lettore. Un mix vincente per un racconto noir dalle mille sfaccettature.
Accanto a questi tre racconti lunghi il lattore si trova a passare dall'ambientazione storica di Fabula Nigra, all'agghiacciante normalità di Se n'è andata; dalla dimensione onirica di Maria e Madeleine, alla surrealità di Acca-due-o.
Per le considerazioni sopra riportate si preferisce non esprimere un voto unitario dell'antologia, che penalizzerebbe i tre racconti citati o valorizzerebbe eccessivamente gli altri quattro. Sicuramente Nera Baltea è un ottimo prodotto editoriale, curato nella veste e nella forma, in cui sono riuniti racconti che vanno da un voto Ottimo a un voto Discreto, con una protagonista d'eccezione: la magnifica regione della Valle d'Aosta.
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