Un tranquillo paesino della Bretagna per una settimana l’anno è trasformato dalla bolgia festosa del carnevale. Ogni strada, ogni luogo, ogni persona è travolta dal clima festaiolo, ma in questo caos c’è chi ne approfitta… alcuni anziani vengono trovati misteriosamente morti all’interno di una stanza chiusa, una banda di delinquenti scorrazza libera e mascherata all’interno dei cortei… su tutto questo è chiamata a indagare Mary Lester, giovane ispettrice di polizia, spesso osteggiata dai colleghi, ma rispettata per il suo formidabile intuito.

Jean Failler è l’autore di questo fortunato personaggio e delle serie di romanzi di cui è protagonista, che in Francia hanno dato il via a una fiction televisiva di notevole successo. Il romanzo è edito dalla Robin edizioni nella collana I luoghi del delitto, sulla bontà e sulla cura della raccolta ci siamo già espressi più volte, ma vogliamo ancora una volta menzionare l’interessante prologo al romanzo dedicato al luogo in cui sono ambientate le vicende:

la Bretagna. Già dalla semplice lettura di queste pagine, che contengono rapidi cenni alle tradizioni storiche e culinarie del nord-ovest della Francia, si capisce lo spirito che guida l’intero progetto editoriale, che pone in risalto il luogo come elemento essenziale della vicenda e che cerca la sua forza nella serialità e nella compiutezza dei personaggi.

Failler ci guida con maestria in una Francia a molti sconosciuta, statica e indolente, ma non per questo meno pericolosa, i suoi personaggi sono profondi e ben costruiti, l’atmosfera è evocata con lentezza e maestria, anche se a volte ciò sembra andare a discapito dell’intreccio, che si dipana forse un po’ troppo lentamente. Ma I quattro cadaveri è bello, un giallo classico, che ricorda molto da vicino alcuni autori inglesi di inizio novecento. La scrittura riesce a essere evocativa e pienamente descrittiva con pochi e essenziali tratteggi, i dialoghi sono veloci senza essere forzatamente scanditi… è un giallo europeo nel senso migliore del termine. Ci si può adagiare felici a leggere sulle rive della Bretagna perché l’America, Hollywood e i ritmi sincopati e improbabili degli action movie sono dall’altra parte dell’oceano, lontani miglia e miglia, ma non si fanno assolutamente rimpiangere!