Il thriller fantastorico Il Codice Da Vinci è ancora saldamente in vetta alle classifiche di vendita, ora anche in una nuova versione illustrata. Piaccia o non piaccia, la rilettura della storia (e della storia dell'arte) in chiave cospirazionista e occulta esercita comunque una forte attrazione sul pubblico (prima del romanzo di Dan Brown c'era già stato il ben più complesso Il pendolo di Foucalt di Umberto Eco). Il che porta a porsi un dubbio: non potrebbe essere che altre opere oltre a quelle di Leonardo Da Vinci e di Poussin racchiudano un misterioso codice?

Questo dubbio se lo è posto sicuramente il torinese Umberto Gioachino Barbera, che ha individuato nel celebre dipinto Guernica di Pablo Picasso inconfutabili indizi che condurrebbero nientemeno che al Santo Graal. Non si tratta di un romanzo, ma di una ricerca presentata su internet presso il sito www.pandorasgraal.com. Barbera afferma quindi di avere rintracciato il Graal seguendo gli indizi nascosti nel quadro, e che la coppa di vetro in suo possesso rechi incise diverse scene legate alla passione e morte di Cristo.

Anche se i dubbi sono molti (com'è possibile che la coppa usata da Gesù durante l'Ultima Cena contenesse già la raffigurazione della crocefissione?), e la ricostruzione è sicuramente opinabile in più punti, il testo si legge con la stessa intensità del romanzo di Dan Brown e, a lettura ultimata, lascia un intrigante retrogusto: e se fosse tutto vero?