Non tutti gli uragani vengono per nuocere. Alle Bahamas i venti distruttivi ribaltano fondali, scoprendo tesori inestimabili ed è così che sognicchia di tirare a campare Jared (lo scultoreo e vitaminizzato Paul Walker di Fast and Furios) per mantenere il menage familiare con la bella e altletica Sam (Jessica Alba, avvistata con piacere nei Fantastici 4). A movimentare la quotidianità, ci pensa l’arrivo dell’amico avvocato - difende criminali e si fa pagare le parcelle in soggiorni e gingilli da nababbi - con ragazzetta al seguito, vittima due volte: della sceneggiatura (?) e della propria ingordigia materiale. Dopo qualche immersione il quartetto scopre alcuni oggetti antichi che potrebbero indicare ben altro ma accanto al possibile ritrovamento storico, c’è di meglio. Un aereo stracolmo di cocaina.

Inizia così la farsa del rimpallo di responsabilità etica al cospetto di milioni di dollari che potrebbero sistemare esistenze e debiti. Leggende piratesche e romanticherie adolescenziali sono contrapposte a lecite avidità e coerenze veniali. A far smettere di litigare i ragazzini, ci penseranno i veri gangster che vogliono recuperare il carico perduto a qualunque costo.

Corpi stupendi, scene subacquee a effetto suggestivo con l’ausilio di squali veri (definiti “curiosi” dalla stessa troupe) a pochissimi centimetri dagli attori, sono i pesi che affondano la trama, il vero relitto sepolto sotto dialoghi puerili, love story da video clip e situazioni grossolane. Trappola in fondo al mare è pura vetrina acquatica di bellezze ittiche e umane al servizio dell’unica battuta buona (la dice il cattivo) e che suona preveggente: “Forse ci ritroveremo tutti all’isola che non c’è”. Sì, dove speriamo nuoti l’affamato e vendicativo figlio dello Squalo.