Una collana di libri uscita in edicola insieme al quotidiano L'Unità. Ora è recuperabile on line dal sito http://www.unita.it/ cliccando su Unistore e fando una ricerca sui libri Misteri d'Italia. Sono saggi che parlano dei misteri italiani: dal caso Sindona a Wilma Montesi, da Salvatore Giuliano a Piazza Fontana. La storia d'Italia ripercorsa attraverso i suoi misteri...
EUR 5,90
La ragazza con il reggicalze
di Vincenzo Vasile
prefazione di Carlo Lucarelli
Questa è la storia di una ragazza semplice.
Una ragazza degli anni Cinquanta.
Una ragazza che muore affogata su una spiaggia del litorale romano.
Questa è la storia del primo “dossier” del primo grande e torbido ricatto che abbia sconvolto la nostra vita democratica. C’è un’ altra ragazza dalle idee confuse che un giorno si rivolge ai gesuiti. I preti raggiungono un ministro. Il ministro incarica i carabinieri di sbugiardare la polizia e di scavare nel fango della vita privata dei suoi colleghi di partito. Un ufficiale esegue gli ordini. Redige un “rapporto riservato”. I giornali italiani centuplicano le tirature. Il ministro sotto attacco si dimette. L’altro prende il potere. La storia d’Italia cambia. Malore, suicidio, omicidio? Pentiti, falsi testimoni, alibi sospetti. Una sentenza smentisce l’altra. Ma il primo mistero d’Italia a guardar bene è poco misterioso. Come gli altri misteri che seguiranno.
EUR 5,90
Il bandito che sapeva troppo
di Vincenzo Vasile
con un saggio di Aldo Giannuli
Tre giorni prima della strage, a Saraceno, vicino a Monreale, nella fattoria di Giovanni e Giuseppe Genovese, Salvatore Giuliano ricevette la visita del cognato Pasquale Sciortino che gli portava una lettera. I due si appartarono, lessero insieme la lettera e poi la bruciarono. Dopo Giuliano disse al Genovese le seguenti parole: “Dobbiamo dare una lezione ai comunisti, è venuta l’ora della nostra liberazione”. E gli manifestò qual era la sua idea: sparare contro coloro che avrebbero preso parte alla festa di Portella della Ginestra. Non è stato possibile accertare da chi fosse stata mandata quella lettera.
EUR 5,90
Troppo caffè può far male
di Vincenzo Vasile
Questa è una storia grottesca, e insieme tragica, barocca e complicata. La vita, le imprese e la morte di Michele Sindona sono tra le vicende più misteriose della storia italiana. Venuto dal nulla, un ambizioso consulente fiscale di Patti, in Sicilia, conquista la piazza della finanza milanese, e da lì spicca il volo nei grandi giochi internazionali. Metodi spregiudicati, scatole cinesi, relazioni con Vaticano, mafia, P2, Sindona è protagonista della guerra fredda, finanzia progetti golpisti, fa da tramite per le sovvenzioni statunitensi ai partiti italiani di centro e di destra. Quando cominciano i guai, finge di essere rapito da terroristi e inizia un grande e cervellotico ricatto nei confronti di complici e protettori. Fa uccidere il liquidatore delle sue banche, l’avvocato Ambrosoli. Finisce i suoi giorni in carcere a Voghera, con un caffé al veleno. La magistratura dice che è un suicidio. Archiviato. Ma dalle indagini su piazza Fontana spunta qualche novità...
EUR 5,90
La mafia uccise un angelo senza ali
di Umberto Ursetta
a cura di Vincenzo Vasile
prefazione di Guglielmo Epifani
Due colpi in testa, uno in bocca. Così muore Salvatore Carnevale, sindacalista, socialista, vicino a una cava di pietra. Quel cervello non deve più funzionare, quella bocca non deve più parlare. E' il 6 marzo 1955, a Sciara (Palermo). Carnevale aveva organizzato i contadini, occupato le terre incolte. Ora lavora nella cava, undici ore al giorno, niente diritti. Organizza uno sciopero, un successo. Lo minacciano, non cede. Tre giorni dopo l'ammazzano, perché chi deve capire capisca. Questa è la storia di un processo-farsa, con i testimoni che fanno i nomi dei mafiosi, e alla fine non vengono creduti. Uno di loro ritratta, viene messo in carcere. Ma nella stessa cella degli imputati. E la sua memoria svanisce. In primo grado gli ergastoli. In appello e in Cassazione sentenza annullata. C'è una Madre Coraggio, Francesca Serio. Mamma Carnevale non avrà giustizia, non toglierà il velo nero del lutto. Si confrontano sul banco degli avvocati due futuri Presidenti della Repubblica, Giovanni Leone, che difende i mafiosi, e Sandro Pertini, parte civile.
EUR 5,90
Accursio Miraglia e Palcido Rizzotto, sindacalisti
a cura di Vincenzo Vasile
prefazione di Gian Carlo Caselli
Questo bel libro di Umberto Ursetta, preciso e documentato in ogni suo passaggio, ripercorre le indagini e i processi che furono condotti dopo gli omicidi di Accursio Miraglia e Placido Rizzotto, dirigenti sindacali che hanno avuto un ruolo fondamentale nelle lotte dei siciliani per la terra, vigliaccamente uccisi dalla mafia nel corso di una vera e propria guerra con il movimento dei contadini”. (…) “La distruzione della mafia non era (e non è!) un problema di polizia, se non per l’aspetto che riguardava (e riguarda) la repressione dei reati. Il problema era (ed è!) essenzialmente politico, di rescissione effettiva – non esibita per finta - dei legami, delle relazioni esterne con pezzi della politica, dell’economia e delle istituzioni che da sempre sono il punto di forza di Cosa nostra. E se la sollevazione contadina in Sicilia del secondo dopoguerra non ottenne tutti i risultati sperati, fu per un suo pesante, ma incolpevole limite: che ad essa rimasero in gran parte estranee (con conseguenze irreversibilmente decisive) le forze politiche e i ceti sociali allora preminenti. (Dalla prefazione di Gian Carlo Caselli)
EUR 5,90
Storie di estorsioni mafiose e di antiracket
con un decalogo per dire no al "pizzo"
di Tano Grasso e Vincenzo Vasile
prefazione di Vincenzo Consolo
Questo libro esce nel tredicesimo anniversario della strage di Capaci. L’abbiamo inserito nella collana “I Misteri d’Italia” perché vi si parla di un classico mistero italiano. Il primo segnale dell’installazione di un nuovo clan mafioso è l’apparizione sulla soglia dei negozi dei commercianti, o negli uffici degli imprenditori, degli esattori mafiosi della tassa del racket. In Sicilia si chiama “pizzo”, e dicono che questa parola derivi dal becco - dal “pizzo” – che gli uccelli bagnano nell’atto del bere. Un atto naturale, quotidiano. Eppure il più “naturale” degli strumenti mafiosi di controllo del territorio è quasi sconosciuto, sottovalutato, negato. Il governo Berlusconi, non appena insediato, cacciò il super-commissario che il centrosinistra aveva insediato al Viminale: si chiama Tano Grasso, è uno degli autori di questo volume. L’associazionismo antiracket è il tema centrale di un dibattito - promosso dalla prima associazione, sorta a Capo d’Orlando nel 1990 - il cui resoconto forma il fulcro di questo volume. Vi hanno partecipato magistrati, rappresentanti dell’antiracket, intellettuali, imprenditori e commercianti che hanno denunciato le estorsioni e hanno raccontato la loro storia, assieme a gruppi di giovani che a Palermo e a Napoli si preparano a dar vita a una nuova stagione di lotta. A Palermo hanno affisso centinaia di adesivi con la scritta “Un popolo che paga il pizzo è un popolo senza dignità”, un grido d’allarme. Li chiamano “gli attacchini”. Lanciano un “manifesto del cittadino/consumatore per la legalità e lo sviluppo”. Non paghi la mafia? Hai denunciato il racket? Compro da te, preferisco il tuo negozio, la tua azienda, ai commercianti e imprenditori acquiescenti o collusi.
Prezzo: EUR 5,90
Lo strano caso dell’uomo delle Fosse Ardeatine
a cura di Vincenzo Vasile
Nel maggio 1996, alla vigilia del processo sull’eccidio delle Fosse Ardeatine, Nicola Graziani - autore di questo libro - pubblicò i documenti dei National Archives statunitensi che provano come l’Hauptsturmfuehrer delle Ss Erich Priebke non fosse la figura di secondo piano che la difesa dell’imputato tentava di spacciare. Nel cursus honorum di Priebke ricostruito dagli Alleati figura, infatti, la sua appartenenza al nucleo più occulto della polizia nazista, quello che si occupava dei “nemici interni”, i comunisti, gli ebrei, gli omosessuali, per i quali sin dal 1937 venne realizzato il primo campo di sterminio. In Germania, ancor prima della guerra, Priebke li sceglieva e li mandava a morire. Come poi fece in Italia, in via Tasso. Questa gavetta - colorata da incarichi delicati, come la scorta di Goering e Goebbels in Sicilia e a Venezia, un viaggio con Mussolini in Russia e altro ancora - verrà messa a frutto nei tragici mesi di Roma città aperta.
EUR 5,90
Ucciso dal fuoco amico
di Marco Bozza
a cura di Vincenzo Vasile
con un saggio di Massimo Brutti
Parlano la moglie e i colleghi di Nicola In appendice: Le bugie americane e il dossier italiano “Era certamente nota agli americani la sua partecipazione e collaborazione anche ad altre vicende di sequestri avvenute sul territorio iracheno ed anche in questo caso della giornalista italiana rapita, pur in assenza di una espressa comunicazione formale ai Comandi militari USA del motivo della missione, Nicola e la sua squadra, come molte altre volte, hanno richiesto l’autorizzazione per atterrare all’aeroporto di Baghdad, per poter alloggiare a Camp Victory e, muniti di tesserini identificativi e di armi, per i loro successivi spostamenti nella capitale irachena. Nicola ha non solo condotto a termine la sua missione, la liberazione di Giuliana Sgrena, ma ha anche sacrificato la sua vita per proteggerla dal “fuoco-amico” e, proprio per rispettare quella bandiera nella quale è tornato avvolto da Baghdad, continuo a chiedere con forza e determinazione la verità su quanto è realmente successo e di far luce sulle responsabilità di coloro che direttamente o indirettamente ne hanno causato la morte. Non è possibile avere pace se non c’è giustizia”. (dalla testimonianza di Rosa Calipari)
EUR 5,90
chi è Stato?
a cura di Vincenzo Vasile
Una nuova pista porta in Germania...
Cosa sanno i politici italiani sulla strage di Piazza Fontana che aprì la strada alla stagione del terrorismo? Molto più di quantro non si creda. Ci sono i dubbi di paolo Emilio Taviani sul colonnello dei carabinieri a cui l'operazione fuggì di mano, le rivelazioni sull'agente del Sid che cercò di arrivare in aereo a Milano per impedire la strage, i riferimenti all'ufficiale che venne inviato da Padova al capoluogo lombardo per depistare le indagini verso la sinistra. E ancora il ruolo di Nixon e Kissinger, i legami di Amintore Fanfani, l'invadenza operativa dell'ambasciatore USA in Italia, il ruolo dei servizi inglesi... e tanto, tanto altro. Troppo.
EUR 5,90
Storia dei golpisti di cosa nostra
a cura di Vincenzo Vasile
La prima storia della mafia più sanguinaria, tra stragi e trattative. Quando Mario Puzo nel 1968 si mise a scrivere l'epopea di una famiglia mafiosa che valesse anche come libro-manifesto di Cosa Nostra, diede al suo Padrino il nome: Corleone, che è in piccolo paese dell'entroterra palermitano. Forse questa scelta fu adottata perché in taliano quel nome evoca il suono di un romantico "cuor di leone", mentre in siciliano Corleone, "curigghiume", è il nocciolo della frutta, il nucleo duro e immangiabile del pesco. Michele Navarra, Luciano Liggio, Totò Riina, Bernardo Provenzano, i capi Corleonesi, hanno interpretato i più diversi ruoli nella mafia. Il mistero dei Corleonesi, divenuti il nocciolo duro di Cosa Nostra, pur essendo partiti da un piccolo paese di montagna, è un mistero poco misterioso. Alternando stragi e silenzi, bombe e trattattive, delitti e politica, hanno semplicemente fatto finta di moririe. Ogni tanto.
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