Pubblicato da TEA nella collana Narrativa Tea, Il vento di giugno è il quattordicesimo capitolo del ciclo di storie scritte da Leonardo Gori che hanno come personaggio principale l’ufficiale dei Reali Carabinieri Bruno Arcieri.

Ambientato nell’estate del 1946 alla vigilia del Referendum che chiamò la popolazione a scegliere tra monarchia o repubblica, in una nazione in ginocchio, uscita malconcia dalla guerra, il libro presenta, in un miscuglio di generi diversi, una trama articolata e complessa in cui sono presenti tutti i temi e le suggestioni care allo scrittore fiorentino.

Arcieri, promosso maggiore, dopo aver preso una settimana di licenza dall’Ufficio I, che ha sostituito il SIM, il servizio segreto per cui lavora, per seguire a Firenze la sua eterna fidanzata, l’ebrea Elena Contini, che, delusa e avvilita, vorrebbe emigrare e raggiungere la Palestina, con l’intento di convincerla a restare in Italia, riceve una telefonata dal suo vecchio capo.

Il Comandante, nonostante da tempo sia estromesso dal servizio attivo, lo contatta con una richiesta di aiuto.

In seguito alla morte di alcuni suoi contatti, è convinto che una talpa all’interno dell’intelligence stia passando informazioni all’esterno per eliminare gli uomini migliori del servizio e per questo, deciso a proteggerli, lo incarica di un’indagine segreta.

Il protagonista lì per li è restio, ma poi turbato, decide di tornare a Roma e accettare l’incarico del superiore.

Rischiando anche in prima persona, arriverà a capo di una situazione scabrosa e, in preda a dubbi e ripensamenti, acquisirà consapevolezze nuove.

Quella che inizia come un’inchiesta privata infatti, assume ben presto le dimensioni di un intrigo internazionale in cui non mancano trappole e complotti, morti ammazzati e il coinvolgimento di alleati da una parte e russi dall’altra.

Come di consueto nelle opere dell’autore toscano, la ricostruzione storica e la caratterizzazione dei personaggi è precisa e puntuale.

L’andamento cinematografico, il riferimento alla letteratura e alla musica del periodo e la presenza di episodi e persone reali, a cui si contrappongono intrecci e personaggi inventati ma allo stesso tempo verosimili, rendono questo romanzo appassionante e avvincente e fanno si che il lettore sia immerso completamente nell'epoca in cui si svolgono le vicende narrate.

Continua l’evoluzione di Arcieri che, se nei primi volumi della serie era presentato come un militare ligio, abituato a obbedire, antifascista e senza tessera di partito, messo di fronte a scelte drammatiche e a condizioni critiche, cambia il proprio modo di essere, di pensare e di giudicare, acquisendo una personalità più sfaccettata e interessante.

Queste caratteristiche, insieme alla meravigliosa copertina di Francesco Chiacchio, rendono Il vento di giugno un giallo emozionante, costruito con grande maestria e precisione, che cattura il lettore e non lo lascia fino all’ultima pagina.