1 – Raccontati in un racconto

Non ci sono solo io in questo racconto. È un racconto che racconta tutti. Ognuno di noi ha avuto la sua vetta da scalare, piccola o grande che sia, per diventare quello che è oggi.

Si era messa in cammino con il buio. Un buio ruvido e senza forme.

La luce frontale illuminava a tratti la monotonia del ghiacciaio. L’aridità di quel luogo se la sentiva tutta sulle labbra, screpolate e tirate proprio come il paesaggio che aveva davanti.

C’erano tanti demoni, in mezzo a quei crostoni innevati, pronti ad afferrarla al primo attimo di incertezza o di imprudenza, a tirarla giù nei crepacci o a soffiarle addosso con le guance gonfie per farla addormentare.

Sollevò lo sguardo alla montagna, quando il crepuscolo iniziò a stirarsi oltre i contorni delle rocce. C’erano torri di ghiaccio, lì dove la vista non arrivava, e voragini profonde. Scale sospese nel vuoto e corde che pendevano dall’alto. C’era così poco ossigeno che ci si poteva assopire senza accorgersene. E il tempo. Il tempo era il grande nemico, che cambiava in un attimo. Doveva tenere le orecchie tese, gli occhi aperti e la pelle recettiva: un freddo più o meno intenso, un vento diverso, un rumore nell’aria potevano preannunciare la bufera.

Arrivò alla roccia a forma di fungo all’alba, quando la luce lattescente del mattino iniziava a rischiarare la montagna. Oltre le scale di alluminio, la cresta si allargava all’improvviso, dolce e livellata, accecante.

Conquistò la vetta qualche ora dopo.

Davanti a lei si aprì l’immensità del mondo. Il sole stava dritto all’orizzonte e tutto sembrava bianco e senza fine, vuoto e al tempo stesso pieno di ogni cosa. La bellezza le rese lento il respiro.

Forse era solo la mancanza di ossigeno a farla sentire tanto leggera.

Sollevò un dito. Poteva finalmente toccare il cielo.

2 – Racconta il tuo viaggio con Delos

Delos è stata la mia prima casa. Quando vai a vivere da un’altra parte, la casa in cui hai passato la tua infanzia resta nei ricordi con una dolcezza che ha un sapore particolare e la bellezza unica di una vecchia diapositiva. È il luogo dove hai fatto i primi passi, dove correndo nel cortile ti sei sbucciato le ginocchia. Dove impari a crescere e a stare in piedi. Questo è Delos per me.

3 – Racconta cosa prevede il tuo futuro da scrittore (progetti, pubblicazioni e anche sogni e desideri del tuo io scrittore) (nel caso non fossi uno scrittore, scrivi pure per il ruolo che svolgi in Delos)

Nel mio futuro ci sono molti progetti e riguardano tutti la scrittura. Finalmente tornerò a pubblicare in Italia (anche se non posso ancora raccontare per chi e con cosa) e continuerò a seguire il viaggio de Il bambino che disegnava le ombre in giro per il mondo. Spero di continuare col mio lavoro di editor, che mi sta regalando grandi soddisfazioni dal punto di vista umano, e con i corsi di scrittura. Nel mese di aprile mi aspetta anche l’organizzazione di un festival letterario. Direi che ce n’è abbastanza per non annoiarsi.