Ultima fatica letteraria dell’ottantasettenne scrittore, sceneggiatore e giornalista greco-turco. Ha seguito tutte le sue pubblicazioni tradotte in italiano, polizieschi e non, e ho sempre apprezzato la sua acuta analisi sull’evoluzione della situazione sociale e politica greca inserita nel canone del romanzo poliziesco. In particolare, la trilogia dedicata alla crisi economica e sociale della Grecia. Il nuovo romanzo mantiene la consueta alternanza fra indagine e vita familiare di Kostas Charitos, direttore della polizia dell’Attica, che comprende i numerosi membri della sua famiglia naturale e allargata.
Tuttavia, è l’impostazione dell’indagine poliziesca che non convince. Senza fare alcuno spoiler, il romanzo si apre con il ritrovamento del cadavere di un uomo appeso a due chiodi che, in circostanze normali, sostenevano un quadretto. Situazione che sfida tutte le leggi della fisica. La trama è incentrata sugli effetti del bullismo nelle scuole superiori e sul favore, nella scelta delle facoltà universitarie, che godono fra gli studenti le discipline economiche a scapito di quelle umanistiche. Nel complesso, una struttura concettualmente debole.
La parte migliore rimane quella dedicata alla storia della Grecia del Novecento, raccontata attraverso il personaggio di Zisis, vecchio ex combattente nelle fila della sinistra sotto il regime dei colonnelli, e per questo imprigionato a lungo e torturato. Sono due mondi un tempo agli antipodi, il poliziotto servitore dello Stato e l’oppositore del regime, che negli anni hanno imparato a rispettarsi per poi diventare amici fraterni. Altro personaggio molto ben tratteggiato e sviluppato di romanzo in romanzo è quello di Adriana, la moglie di Charitos, verace rappresentante delle casalinghe mediterranee, il cui regno è la cucina e la missione la cura della famiglia. Si esprime per proverbi e alla mancanza di istruzione supplisce con una gran dose di buon senso.
Nelle cene in famiglia si citano tanti piatti della cucina greca che verrebbe voglia di assaggiare. Invito Adriana in un prossimo romanzo a regalarci qualcuna delle sue tante apprezzate ricette.
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