Dove sei quando scrivi? Sia fisicamente che mentalmente.
Scrivo ovunque. La mia mente è sempre aperta e recettiva, appollaiata su quel sottile filo che separa la realtà dalla fantasia. Spesso uso il cellulare per fissare pensieri rapidissimi che mi invadono la mente e che devo intrappolare prima che evaporino, cosa che accade in poche frazioni di secondo. Prima di scrivere costruisco concetti, pianifico possibilità. Sono un architetto che disegna sulle nuvole.
Come scegli le tue vittime, e i tuoi assassini?
Vittime e carnefici sono persone autentiche. I personaggi delle mie storie non sono inventati. Sono un’osservatrice paziente. Ma sono anche una ladra, lo ammetto. Rubo le vite degli altri. Dettagli del carattere, manierismi e tic fisici. Sono curiosa per natura e trovo sempre dettagli interessanti nelle persone che incontro.
Qual é il tuo modus operandi?
Una volta collocati i personaggi nell’ambientazione li lascio liberi, dando loro l’impressione di avere il controllo. Sono spietatissima. Li seguo, li spio come il peggiore degli stalker. Sono un’osservatrice silente delle loro scelte e delle loro azioni. So quante volte vanno in bagno, cosa mangiano di nascosto quando nessuno li guarda, Mi insinuo nelle loro vite, le plasmo e le indirizzo, non prima di aver vissuto in prima persona i loro tormenti. Parafrasando un dialogo di Citadel, una serie tv di genere spionistico: ‘le vere spie non devono essere brave a mentire ma a dire la verità’. Io, signori miei, vi racconto sempre la verità. rimanendo nell’ombra, sotto copertura.
Chi sono i tuoi complici?
La storia è mia complice. La realtà, i fatti, le news. Le notizie alla tv mi sussurrano storie incredibili. Le mie fonti, delle quali non rivelerò mai la natura, nemmeno sotto tortura, mi forniscono pettegolezzi, storie di palazzo e di bordelli. Ho scoperto, lo ammetto, che la quotidianità è molto più surreale della finzione.
Che rapporti hai con i tuoi lettori e le tue lettrici? Avanti, parla!
Li amo. In quanto persone non perché sono lettori. Imparo molte cose da chi mi legge, da chi esprime un parere sui mei racconti. Sui social c’è un continuo scambio di idee e informazioni che mi permettono di crescere. È bello vedere le cose da un diverso punto di vista. Per questo li apprezzo, sono amici.
Che messaggio vuoi dare con le tue opere?
Guai a me se mi arrogassi il diritto di mandare messaggi. Io sono una cantastorie. Il mio piacere più grande è quello di sapere che per qualche attimo ho fatto sognare i miei lettori.
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