Dopo quattordici anni dalla sua prima uscita, torna il libro d’esordio di Marilù Oliva, “Repetita”, ripubblicato da Solferino: la storia di un serial killer appassionato di storia, Lorenzo Cerè, che per purificarsi dal male subito quand’era un bambino ripropone a chi l’ha ferito celebri morti del passato.
«Di sacro oggi mi è rimasta solo la passione per la Storia. C’è un legame oscuro e insolubile tra me e lei: io la cerco tutti i pomeriggi per riesumare le stesse disillusioni e lei si fa trovare per ripetermi il supplizio. Sento di appartenerle come i miserabili individui che hanno sfornato nei secoli i miliardi di donne morte di peste, di parto, di povertà. Mi porto addosso la crudeltà atavica che è stata del mio patrigno, di mio nonno, del mio bisnonno e, prima ancora, di tutti gli uomini che furono. E non è la crudeltà del peccato biblico ma qualcosa di molto più tangibile: la dipendenza dal male propria di ogni epoca».
Lorenzo Cerè soffre di terirbili mal di testa per liberarsi dai quali consulta ventun psichiatri, ma non sa che l’ultima sarà quella per lui fatidica, perché gli cambierà la percezione della vita. La dottoressa Marcella Malaspina, infatti, oltre ad essere una bomba di sensualità, è anche una professionista che ci tiene molto alla deontologia. E quando lui si presenta al suo studio per la prima volta, lei non sospetta di avere di fronte il criminale che tutte le forze dell’ordine stanno cercando. L’uomo che ammazza senza pietà e anche con estrema mancanza di empatia:
«il desiderio di infliggere dolore agli altri non è l’essenza del sadismo. L’impulso centrale è esercitare il completo dominio su un’altra persona……e il più grande mezzo di tutti è farla soffrire. Perché non esiste un potere più grande da esercitare sopra un’altra persona che quello di infliggerle dolore»
Marilù Oliva mi ha portato nella mente del serial killer, mi ha fatto vivere le sue paure, gli abusi subiti, l’infelicità, la solitudine, la tristezza. Ma anche il sadismo e la cattiveria e il bisogno d’amore, l’amore su tutto… L’amore può guarire? Può far diventare una persona migliore? L’amore come possibilità di redenzione? Marilù mi ha sorpreso, la conosco personalmente e mi piace molto, ho letto e apprezzato i suoi precedenti libri ma qui mi ha veramente spiazzata. Lo stile è crudo e morboso, direi una scrittura molto “maschia” (passatemi il termine), inoltre molto interessanti, approfonditi e ben inseriti nel contesto del romanzo sono i riferimenti ad omicidi storici e ai più famosi serial killer e benché l’idea di fondo - il serial killer che diventa tale a seguito di abusi – potrebbe non essere una novità è lo stile della scrittrice a farne un bel libro e un lettura veramente coinvolgente. Brava, veramente brava.
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