Dove sei quando scrivi? Sia fisicamente che mentalmente
Quando scrivo sono rigorosamente da solo, chiuso in una stanza silenziosa. Tutto mi distrae quindi devo eliminare tutte le distrazioni, e quindi proteggerrmi da chi mi può assalire da fuori. Del resto sono praticamente inerme visto che la mia mente è assorbita dalla storia che sto scrivendo e in un certo senso vivendo. Devo parlare con i personaggi, tenerli sotto occhio perché non mi sfuggano dalla penna, dialogare con assassini e poliziotti. Una cosa estenuante!
Come scegli le tue vittime, e i tuoi assassini?
Molte volte scelgo le mie vittime e i miei assassini tra i miei amici. È divertente vedere le loro faccie dopo aver letto il libro. È cominciato come un gioco, inserendo qualcuno come personaggio marginale, ma poi alcuni si sono offesi di non ritrovarsi a terra in una pozza di sangue! Hanno cominciato a proporsi per la parte dei più crudeli assassini, e devo dire che un po' mi hanno spaventato.
Qual è il tuo modus operandi?
Non ho un preciso modus operandi vado a estro, vivo alla giornata. Aspetto che mi arrivi l'idea buona e comincio a scrivere cercando di vincere la mia pigrizia. In effetti ho già tutto in testa, sia un romanzo sia un racconto, tutto pronto solo da riportare sullo schermo di un computer. A questo punto mi servirebbe soltanto uno che scrutasse nella mia mente e scrivesse quello che c'è già scritto.
Chi sono i tuoi complici?
Come detto i miei complici sono i miei amici che mi prestano i caratteri dei personaggi. Ma ognuno può diventare mio complice: una persona vista per strada, alla televisione, su un cartello pubblicitario.
Che rapporti hai con i tuoi lettori e le tue lettrici? Avanti, parla!
Ah fantastico, mi piace un sacco fermarmi a parlare con loro e sentire le impressioni, sono sempre fonte di nuove idee e di personaggi. A volte mi fanno paura perché sono talmente esperti che vanno a scandagliare ogni minima traccia in cerca di errori o di incongruenze. Sono loro gli investigatori che mi mettono sotto torchio!
Che messaggio vuoi dare con le tue opere?
Diciamo che, visto che i miei romanzi sono ambientati nel mio territorio, cerco di inserire in sordina alcune problematiche che solo noi abitanti possiamo sapere. Non è proprio un messaggio ma uno spunto di riflessione.
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