Forse non tutti sanno che… la celebre scrittrice Agatha Christie nel 1926 sparì da casa per undici giorni dopo aver appreso che il marito, il colonnello Archibald Christie, la tradiva con una segretaria e aveva intenzione di divorziare da Agatha per sposarla. Nell’autobiografia di Christie non si fa mai cenno a cosa fece e dove si trovò in quegli unici fatidici giorni durante i quali la polizia britannica aveva sguinzagliato per ogni dove migliaia di agenti alla ricerca della donna, sebbene allora non avesse raggiunto la notorietà che ottenne in seguito. Nelle cronache del tempo ci fu chi pensò che la sparizione fosse una trovata pubblicitaria per vendere di più. Nella sua autobiografia, Christie non darà mai una spiegazione di cosa avesse fatto in quei giorni. Agatha viene rintracciata in un hotel termale nello Yorkshire dove si era registrata con il cognome dell’amante del marito.
Poiché la scrittura romanzesca lavora spesso nelle pieghe della storia, la docente universitaria statunitense Nina De Gramont ha riempito quegli undici giorni di misteriosa sparizione di molti personaggi, di incontri e di avventure.
Nel romanzo si intrecciano due vite: quella agiata della scrittrice e della sua famiglia, quella tormentata della sua rivale in amore, Nan O ‘Dea, donna all’apparenza insignificante ma dotata di moltissime risorse. La narrazione alterna flashback al racconto dei fatti che accadono nel presente storico. Proprio attraverso la narrazione al passato, descrive le vite e l’ambiente di Agatha Christie e di Nan O ‘Dea e del suo amore giovanile precedente alla relazione con Archibald Christie.
Nella trama principale viene inserita una trama gialla. Nell’hotel dove alloggia Nan O ‘Dea e un poliziotto sulle tracce della scrittrice scomparsa, muoiono due coniugi, a poca distanza l’uno dall’altra. Il poliziotto ha il suo bel da fare per capire se si tratta di due omicidi o di una morte naturale e di un suicidio. La soluzione è una fin troppo somigliante imitazione di quella di uno dei romanzi più celebri della Christie.
La storia è narrata, anche all’interno di uno stesso capitolo, in parte in terza persona per poi improvvisamente passare alla narrazione in prima persona del punto di vista di Agatha Christie oppure di Nan O’Dea. Al di là della ricerca storica sulla biografia della Christie e sulla drammatica storia delle Maddalene, portata a conoscenza del pubblico nel 2002 grazie a un film di Peter Mullan, complessivamente la trama è un pastiche di situazioni paradossali e inverosimili, in cui neanche per un momento opera la sospensione di incredulità.
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