Cain, insieme a Chandler e Hammet è ricompreso nella triade degli scrittori “hard boiled” americani degli anni 40. “La ragazza dei cocktail” è rimasto sconosciuto per 35 anni, quando l’editore Charles Ardai lo ha ritrovato dopo una lunga ricerca.
James Cain era già molto conosciuto negli anni 40 anche per la trasposizione cinematografica di due celeberrimi romanzi come “Il postino suona sempre due volte” e “La morte paga doppio”, che ha dato origine a “La fiamma del peccato” di Billy Wilder. Ormai vecchio e malato di angina pectoris, proprio come uno dei protagonisti della storia, Cain scrive il suo ultimo romanzo ma non ha il tempo di elaborare la versione definitiva, per cui ne sono state ritrovate diverse versioni. L’editore americano si è preso la briga di scegliere alcune parti dalle varie versioni allo scopo dichiarato di renderlo il più possibile omogeneo.
Sarebbe erroneo pensare di essere di fronte a un romanzo tutto azione, con morti e colpi di pistola in abbondanza. I tre quarti del romanzo descrivono gli sforzi di Jean, bella e giovanissima vedova con un bambino piccolo, per sopravvivere. Dopo la morte in un incidente stradale del marito, entra in rotta di collisione con la cognata che la odia e la ritiene responsabile della morte del marito. Responsabilità che non sarà mai provata. Jean non si perde d’animo e riesce facilmente a trovare lavoro in un bar frequentato soprattutto da uomini. Grazie al suo sex appeal e alla lingua sciolta, non tarderà a fare due incontri che le cambieranno la vita. Incarna il sogno americano della ragazza che parte dal nulla e riesce a farsi una posizione di tutto rispetto ma fino alla fine il lettore si chiederà se Jean è una dark lady, topos caro all’hard boiled, o una brava ragazza coinvolta in faccende più grandi di lei. Il finale suggerisce un happy end, molto insolito nei romanzi “duri” di quegli anni ruggenti.
La scelta narrativa è la forma diario, offrendo quindi il solo punto di vista della protagonista-io narrante. Sta al lettore credere alla sua versione dei fatti oppure farsene un’altra idea.
Semplice ma originale la copertina.
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