Con La carrozza della Santa, l’oftalmologa di Noto Cristina Cassar Scalia continua la fortunata serie dei gialli con protagonista Vanina Guarrasi, vicequestore in forza a Catania.Quest’ultima avventura inizia nei giorni delle celebrazioniper la patrona di Catania, Sant’Agata. Da cui il titolo.
I personaggi sono collaudati: l’affiatata coppia dei risolutori Vanina-Biagio ovvero un inquirente in servizio e uno in pensione che si competano a vicenda; la coppia dei fidanzati all’interno dell’ufficio compostadal Grande Capo Tito Macchia e dalla giovane e bella ispettrice vegana Marta Bonazzoli, tutti gli altri collaboratori con le loro piccole e grandi manie, la proprietaria della casa dove abita Vanina, la grande e generosa cuoca Bettina, l’amica avvocata Giulia, che nelle ultime pagine scompare misteriosamente per fare sicuramente la sua ricomparsa nel prossimo romanzo. Anche in quest’ultimo romanzo compare l’ex grande amore di Vanina, il magistrato palermitano Paolo Malfitano, e le sue indagini sulla mafia, da cui Vanina è fuggita anni fa per non soffrire troppo. Il pregio delle storie narrate da Cassar Scalia hanno vari pregi: sono rilassanti quanto lo possono essere i buoni gialli in cui tutte le tessere vanno al loro posto e i personaggi risultano credibili in quanto si evolvono e mutano in relazione al loro “vissuto”.
L’impianto è classico:incipit con cadavere presentato in modo molto scenico, direi quasi barocco nell’ambientazione scelta, un’indagine nell’ambito familiare, una falsa pista e un salto nel passato, grazie all’intuizione del commissario in pensione Biagio Patanè, a cui la vicinanza di Vanina e di un caso da risolvere levano almeno dieci anni di età. Tra qualche romanzo lo ritroveremo ventenne.
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