Ottantunesima avventura del Principe delle Spie Malko Linge, in questa nuova ristampa di “Segretissimo SAS” (Mondadori), questo novembre in edicola: Chi dice Sikh (Mort à Gandhi, 1986) del compianto Gérard de Villiers.
La trama
Rajiv Gandhi deve morire. Secondo informazioni pervenute alla CIA attraverso i servizi segreti pakistani, un gruppo estremista sikh prepara un attentato contro il primo ministro per il 31 ottobre, anniversario dell’assassinio della madre Indira. Due famigerati sicari sono già arrivati al Tempio d’Oro, teatro di un sanguinoso assalto delle truppe indiane al luogo sacro dei sikh. Mancano purtroppo ulteriori dettagli, perché a un agente del locale Intelligence Bureau sorpreso a ficcare il naso è stato riservato un trattamento sul quale è meglio sorvolare: qualcosa che richiede un punteruolo e un bidone di benzina. A questo punto non resta che mandare sul posto un tipo coriaceo come Malko Linge, l’unico in grado di sventare il piano evitando magari di finire scannato o bruciato vivo, eventualità tutt’altro che remota in un paese avvelenato dall’odio e dalla sete di vendetta. Il Principe delle Spie ringrazia per la fiducia, anche se circondato da fanatici, infiltrati e traditori non gli sarà facile sfuggire al karma negativo.
L’incipit
Lai Oberoi si affacciò alla finestra della sua camera, disturbando un grosso scarafaggio. Il Tempie View Hotel dava sul complesso del Tempio d'Oro: edifici bianchi sistemati a quadrato, un po' come un chiostro, che circondavano uno specchio d acqua di più di cento metri di lato. In mezzo a quest'ultimo sorgeva l'Harimandir, il santuario, un piccolo cubo ricoperto di lamine d'oro, collegato da una passerella di marmo bianco alla larga passeggiata, dello stesso marmo, che correva tutt'intorno allo specchio d'acqua.
Una piccola processione si era staccata dall'Harimandir e avanzava con lentezza maestosa.
Un sacerdote barbuto, tutto vestito di bianco a eccezione del turbante nero, precedeva un palanchino dorato su cui posava l’Adi Grantha, il Libro Sacro dei sikh, dietro il quale venivano altri sacerdoti e alcuni ragi, i suonatori sacri. Il corteo varcò il Darshni Darwaza, cioè l'arco con cui terminava la passerella, e si diresse verso un altro piccolo edificio sacro, l'Akal Tahkat, tempio in cui il Libro Sacro sarebbe rimasto fino all'alba.
Il chiarore della luna si rifletteva in modo fantastico sulla cupola e sulle pareti d'oro dell'Harimandir, ma Lai Oberoi, insensibile alla poesia, pensò solo che l'ora del suo appuntamento era arrivata.
L'autore:
Nato a Parigi nel 1929 da una famiglia di militari con ascendenze aristocratiche, Gérard de Villiers inizia la carriera come giornalista, dopo essersi laureato in Scienze politiche. Nel 1965 scrive il primo romanzo con protagonista SAS, Sua Altezza Serenissima Malko Linge: SAS a Istanbul. Seguiranno 200 avventure di SAS, e De Villiers introdurrà nella spy story elementi di sesso e di violenza prima sconosciuti. L’autore è scomparso nel 2013.
Info:
Chi dice Sikh di Gérard de Villiers (Segretissimo SAS n. 81), 176 pagine, euro 5,90 – Nuova traduzione di Mario Morelli
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