Trentaquattresimo appuntamento con il ciclo di antologie di “Segretissimo Special” (Mondadori) che presentano, in ordine cronologico, tutte le avventure di Chance Renard, il Professionista, nato dalla penna del compianto Stephen Gunn (Stefano Di Marino).
La trama
Avventura, azione, spionaggio, esotismo ed erotismo. Chance Renard, il Professionista. Agente di ventura, impegnato in ogni angolo del mondo in missioni impossibili contro nemici sempre più feroci, sempre più letali. Al suo fianco donne troppo belle e troppo pericolose. E una sola regola: nessuna regola. Tornano tutte le avventure del Professionista, a partire dalle origini e con romanzi inediti scritti appositamente per colmare le lacune nella storia di una vera leggenda di Segretissimo.
Le strade di Gangland bruciano. Alle cinque del mattino, Chance si trova coinvolto in un assalto a un trasporto valori. Una sua amica ci rimette la pelle, così diventa una questione d’onore collaborare alle indagini con il vicequestore. Meno male, perché si tratta di debellare non solo una banda di rapinatori, ma un’organizzazione internazionale di reduci della guerra in Iraq che sta allargando la sua ombra criminale sulla metropoli. Se la città trema, la squadra del Professionista reagisce con un uragano di piombo.
Una piccola repubblica a sud degli Urali. Con i suoi enormi giacimenti minerari è il teatro di uno spietato conflitto dove si affrontano terroristi islamici, soldati russi e miliziani cosacchi. Tutti contro tutti per il dominio del territorio e delle sue risorse. È inoltre un laboratorio perfetto dove sperimentare le tecnologie belliche del futuro. Del Kazanstan, Chance non ha mai sentito parlare, ma finirà per saperne anche troppo in un’odissea di fuoco che lo porterà fino a quell’inferno nascosto fra le montagne.
L'incipit dell'Introduzione
Stefano Di Marino, nato nel 1961 e cresciuto a Milano, ci ha lasciati. E insieme a lui anche Stephen Gunn, nato lo stesso anno ma a Giacarta, per crescere a Singapore, secondo la biografia fittizia che compariva in coda ai primi romanzi del Professionista. Fittizia come il nome, perché all'epoca il pubblico italiano non si aspettava da un connazionale il cocktail di azione, esotismo e spycraft di quelle avventure, che associava piuttosto ad autori stranieri. Ma non tanto lontana dalla realtà, perché Stefano era un viaggiatore instancabile, oltre che un esperto di arti marziali che aveva studiato anche in quell’Oriente da lui così amato.
L'incipit de "Gangland vendetta"
Alle cinque del mattino l’atmosfera della città raggiungeva il suo culmine: un misto di emozioni, echi di voci, musica, profumi di donne, aromi di liquori e sigari, il tutto avvolto in un torpore che velava la mente.
Chance Renard, il Professionista, guidava la BMW scura delle grandi occasioni. Una lunga notte alle spalle. Piacere, eccitazione, seguiti da uno strano stato d'animo che se non si poteva definire proprio serenità, comunque vi si avvicinava. Procedeva fra le sagome dei palazzi e le luci dei semafori che riprendevano a funzionare all’unisono, anche se il traffico era ancora minimo. Affrontò una curva a velocità moderata superando un panificio appena aperto. Gli altri negozi avevano ancora le serrande abbassate. Sui marciapiedi, qualche raro passante che camminava a testa bassa verso chissà quale meta, fra rifiuti, cartacce, qualche bottiglia lasciata dall’ultimo ubriaco. Non era una bella zona.
Gangland. Milano. Un intreccio di affari, alta finanza, microcriminalità e grandi organizzazioni di stampo mafioso. Italiani provenienti da ogni punto della penisola e stranieri da tutti i continenti, trafficanti di droga, di uomini, di anni, businessman all'apparenza irreprensibili e facce patibolari. Chi i soldi li aveva e chi avrebbe desiderato averli, alcuni al punto da percorrere scorciatoie fra le più pericolose.
L'incipit di "Guerre segrete"
Amsterdam, oggi
Cosa pensa lo squalo nel buio profondo dell'oceano?
Ricordare una città solo per i morti era un peso sull’anima. Chance Renard ci aveva fatto l'abitudine. Amsterdam, poi, evocava un fardello particolarmente pesante.
Lana era morta su quei canali.
Ma altre cruente avventure spuntavano dalla memoria, e persino una missione apparentemente priva di rischi aveva rivelato quello che già il Professionista sapeva da tempo.
Nessuno salva nessuno.
L'autore
Stephen Gunn è lo pseudonimo di Stefano Di Marino, uno dei più prolifici scrittori di spionaggio e avventura italiani degli ultimi decenni. Nato nel 1961, ha viaggiato in Oriente e ancora vi trascorre parte del suo tempo. Oltre alla scrittura si interessa di arti marziali, pugilato, fotografia e cinema, soprattutto quello orientale al quale ha dedicato numerosi saggi. Ha esordito con il suo vero nome pubblicando Per il sangue versato, Sopravvivere alla notte, Lacrime di Drago (Mondadori). Ha usato per la prima volta lo pseudonimo Stephen Gunn per firmare i romanzi Pista cieca e L’ombra del corvo (Sperling). Poi, venti anni fa, è nata la serie dedicata a Chance Renard, il Professionista. Scrive per siti e riviste di settore. Su Wikipedia, Stefano Di Marino e il Professionista hanno due voci distinte con bibliografia aggiornata e commentata del personaggio. Per saperne di più sull’autore, sul Professionista e sul suo mondo, cercatelo su Facebook, la fan page di Chance Renard-Il Professionista. È scomparso nel 2021.
Info
Il Professionista Story 34 di Stephen Gunn (Segretissimo Special n. 34), 384 pagine, € 7,90
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