La Einaudi presenta la terza avventura di Mina Settembre: Una Sirena a Settembre (2021) di Maurizio de Giovanni.
La trama
Accadono due fatti. Due fatti che appaiono chiari, eppure a Mina i conti non tornano. Un’anziana viene scippata, cade e finisce in coma. Sin qui nulla di strano, purtroppo; è la soluzione del caso, il modo in cui arriva, a non convincere. E convince poco pure il secondo episodio, una scena di povertà estrema mandata in onda da una televisione locale: un bambino che si contende del cibo con un cane fra montagne di spazzatura. No, a Mina i conti non tornano proprio. Così, con l’aiuto dell’innamoratissimo Mimmo Gammardella, il ginecologo più bello dell’universo, e a dispetto del suo caustico ex marito, il magistrato Claudio De Carolis, decide di indagare. Solo che deve stare attenta, perché di mezzo, in questa vicenda, ci sono parecchie sirene, e le sirene, si sa, incantano. Per fortuna, a far da guida tra inganni e malintesi, c’è la Signora, straordinario personaggio che attraversa tutto il romanzo, una delle invenzioni più poetiche nate dalla fantasia di Maurizio de Giovanni.
L'incipit
Se volete una storia, dovete andare dalla Signora.
Arrivarci non è banale. La Signora sta alla fine di un vicolo privo di uscita, in cima ai Quartieri Spagnoli; l’imboccatura della stradina è nascosta fra due sporgenze di antichi palazzi in rovina, cresciuti nel tempo – al pari delle costruzioni circostanti – come organismi viventi, una propaggine alla volta, un balcone qui e una finestra là, due muri e un’intercapedine man mano che servivano un ripostiglio, una stanzetta per la creatura o un po’ d’aria per mammà che sta poco bene, e che sarà mai.
Si passa a uno a uno e mettendosi pure di profilo, l’apertura è assai stretta e quasi invisibile, io per esempio ci sono passato davanti spesso senza accorgermene, continuando a controllare il foglietto sul quale mi avevano scritto le indicazioni.
In pochi lo sanno, ma i Quartieri Spagnoli sono molto più vasti di quanto dicano il dedalo di viuzze sconnesse e l’impressione angusta che ne deriva. In realtà, se li prendi per il verso giusto, i Quartieri sono una vigliacca, impervia salita e non a caso i vicoli hanno nomi che rendono l’idea alla perfezione: Montecalvario, per esempio; o Magnocavallo, in memoria degli animali stramazzati portando il proprio carico. E allora, perché sarebbe il verso giusto se la salita è così faticosa?
Semplice: perché la discesa è facile e ti distrae. In discesa i piedi vanno da soli, la mente è libera e ossigenata e si fa prendere da colori e odori, dai sorrisi delle belle fanciulle e dalla musica che viene dai bassi. Non va bene. Non ti concentri. Serve la fatica, e serve il vicolo senza uscita della Signora. A trovarlo, è ovvio.
L'autore
Maurizio de Giovanni è nato a Napoli nel 1958. È autore delle serie del Commissario Ricciardi, dei Bastardi di Pizzofalcone e di Mina Settembre, pubblicate da Einaudi Stile Libero, e della serie di Sara, pubblicata da Rizzoli. Dai suoi romanzi, sempre in vetta alle classifiche, sono state tratte fortunate fiction televisive. Molto legato alla squadra di calcio della sua città, di cui è visceralmente tifoso, de Giovanni ha scritto anche opere teatrali. I suoi libri sono tradotti in tutto il mondo.
Info
ISBN 9788806248833 – 272 pagine
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