Ho sentito menzionare il romanzo di Lioni qualche settimana fa da un giornalista che conduceva Prima Pagina su Rai 3. Mi sono incuriosita e l'ho letto.

L'autore, Gianluca Lioni è anch'egli giornalista e il romanzo porta come sottotitolo "La prima indagine del maresciallo Tanchis", il che ci fa presupporre che si tratti dell'inizio di una serie.

Siamo a La Maddalena nel 1864, anno in cui l'anarchico russo Bakunin si reca a Caprera per rendere omaggio a Garibaldi.

La vicenda gialla si apre con un uomo del paese che viene trovato morto in strada per apparente causa "soprannaturale". Infatti tutti i paesani concordano nell'ipotesi che sia morto per aver visto la Réula, una processione di fantasmi che va verso il cimitero e che porta alla morte chi ha la sfortuna di imbattercisi. Chi non ci crede sono il parroco, Don Mamia, e un personaggio che gli fa da contraltare perché si affida alla ragione e non alle superstizioni popolari. È l'ex capitano della Marina britannica Roberts che vive da venti anni a La Maddalena ed è ben inserito nell'ambiente isolano. Non si limita a comunicare i suoi dubbi al maresciallo Tanchis dei Reali Carabinieri che non accetta di buon grado interferenze nelle indagini, ma svolge egli stesso indagini parallele.

Si tratta di un giallo classico, a enigma, il cui mistero sarà completamente svelato grazie all'intuito e alle conoscenze del capitano e di Tanchis e alla fine i colpevoli saranno assicurati alla giustizia.

Interessanti le descrizioni naturalistiche e la vita nell'isola a metà Ottocento.

Una nota lessicale: alcune espressioni verbali del maresciallo sono un po' troppo libere e disinvolte per un regio carabiniere ottocentesco.