Nessuna tregua al delitto…
Il do tragico di Augusto de Angelis
“Il do maggiore fu preso di slancio, con agilità e fu tenuto con sciolta franchezza. Una voce d’oro.” Per poco, che ad un tratto la voce della bella soprano Sofia Milena Scimanova, che canta la romanza della Lucia “Quando rapita in estasi” negli studi dell’EIAR, si spezza. E’ successo qualcosa. Qualcosa di strano perché si è come addormentata. Portata nella sala d’aspetto ad un certo punto va via la luce e…si scoprirà in seguito essere stata uccisa con uno spillone nel cuore. Abitava all’hotel Bristol dove, guarda caso, è arrivato anche il gangster americano Romney Bypas alias Kid Tiger. Altro fatto strano sei buste azzurre recapitate a sei destinatari che provocano in loro grande terrore. Bel guazzabuglio per il commissario De Angelis della squadra Mobile di Milano interessato soprattutto al “mistero dell’anima umana”, alla “psicologia delle persone che egli studiava con accanimento, con passione, con sofferenza…” Caso strano e complesso, numerosi, troppo numerosi gli indiziati “Nove persone attorno a una addormentata. Cinque minuti di oscurità e una di quelle nove persone compie il delitto. Quale di esse?” Occorre conoscere bene la personalità di Sofia, interrogare tutti i testimoni, verificare le loro affermazioni, scoprire i legami con le buste azzurre e Kid Tiger. Mentre, tra l’altro, scoppia un incendio al Bristol proprio nelle stanze dove abitava l’uccisa. La quale, aggiungo, era stata sottoposta ad ipnosi per addormentarsi ad una certa ora, e questo avviene proprio mentre canta la summenzionata romanza…Caso strano, complesso e difficilissimo ma niente può sfuggire al nostro commissario seguace imperterrito di Freud.
Capolavoro di Augusto De Angelis che costruisce un plot ottimamente congegnato attraverso anche una grande cura nella costruzione variegata, non priva di humor, dei personaggi a partire dalla stessa, affascinante, diabolica Sofia, per continuare con gli altri, ognuno con le sue particolari caratteristiche.
Diario di un assassino di Leo Bruce
Si parte proprio dal diario di un assassino. Egli ucciderà senza un movente e non verrà mai scoperto. Su un lungomare di un piccolo centro balneare, con un martello che già possiede, durante una sera buia di novembre e dicembre. Allora conoscerà “la sublime sensazione di essere un assassino.” Un assassino di un delitto perfetto.
Si passa all’hotel Queen Victoria di Selby-on-Sea. Arriva un tizio strano. Un presunto morto, dichiara di essere alle due ragazze dell’hotel. Si riempie di whisky e via sul lungomare. Qui, seduto su una delle pensiline, viene trovato morto davvero dal poliziotto Sitwell con il cranio fracassato da un grosso martello ai suoi piedi. Ecco pronto il lavoro per l’ispettore John Moore e per l’amico Carolus Deene “Professore Emerito di Storia presso la Queen’s School di Newminster”, profondo conoscitore e appassionato di alcuni dei più celebri delitti del passato. Seguiremo lui e i suoi metodi basati sulla logica. Intanto il morto è Ernest Rafter, odiato collaborazionista per aver passato informazioni ai giapponesi e creduto davvero morto. Via alla ricostruzione dell’accaduto. Colloqui con i familiari, con le ragazze del locale, ricostruzione metodica dei suoi ultimi movimenti e dei passanti che erano circolati a quell’ora sul luogo del delitto. Ricostruzione precisa, dettagliata, ma manca il movente. Manca davvero un movente credibile. E arriva un altro delitto con le stesse modalità di esecuzione. Beh, ora qualcosa si incomincia ad intravedere. Che sia il Caso, il Destino, un elemento imponderabile a fornire l’indizio utile?…Ci penserà Carolus a sbrogliare l’incredibile matassa.
Il caso Chopam di Edgar Wallace
E il Caso, l’Imprevisto è proprio il personaggio principale di questo racconto. Alphonse o Alphonso Riebiera è un uomo che ci sa fare con le donne. Specie se maritate. Le conquista e le ricatta fino a quando il marito di una di esse non scopre il suo “gioco.” Allora gliela farà pagare cara. E infatti verrà trovato ucciso da un colpo di pistola sparato da un tizio a sua volta ucciso da lui. Ma qualcosa non quadra. L’assassino doveva essere il marito e invece…Cosa è veramente successo?…
Ancora una scelta oculata e ben calibrata del nostro Mauro Boncompagni. Tre capolavori ambientati durante le feste natalizie tra psicologia, logica ed evento inatteso a creare interesse, attenzione, sgomento nel lettore attratto da plot assolutamente intriganti. Sempre tenuto sul chi vive dentro atmosfere incerte e nebulose costruite con garbo, leggerezza e ironia. Il tutto presentato all’inizio con una bella ed efficace introduzione.
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