Un vecchio omicidio colposo…
“La mia segretaria” continuò Mason “mi ha detto che siete il giudice William Mallory, australiano di Sidney, e che desiderate consultarmi a proposito di un omicidio colposo.” Un omicidio colposo di ventidue anni fa (uno scontro di auto) quando fu emesso un mandato di arresto ma la persona scomparve. C’è, però, da lottare per un cliente povero contro il ricco milionario Ronald C. Brownley. Desidera che nessuno sappia della sua venuta, chiamerà Mason fra circa un’ora per presentargli la “donna alla quale è stato fatto un torto” e la sola probabilità di vincere la causa è la testimonianza del giudice stesso. Giudice…uhm…un giudice che balbetta non si è mai visto, afferma l’”avvocato del diavolo”. Ma la “stranezza” dell’uomo e del caso lo attira. E si viene a sapere che la donna accusata di omicidio colposo era la signorina Julia Branner, divenuta Julia Brownley, moglie di Oscar Brownley, figlio del magnate Ronald C. Brownley. Questo è pane per i denti affilati di Mason, a cui piace “gareggiare d’astuzia con i bricconi” e “accostare i fatti l’uno all’altro, come in un gioco di pazienza, per scoprire la verità.”
Intanto il giudice viene trovato ferito nella sua camera d’albergo, portato all’ospedale da dove sparirà lasciando una lettera a Perry. Poi arriva l’uccisione del magnate da parte di una donna con impermeabile bianco. Sbucata all’improvviso dall’ombra, è salita sul predellino della sua macchina, gli ha sparato cinque colpi ed è fuggita. Indiziata ed arrestata Julia Branner. Tutto gira attorno a Joan Seaton nipote adottata di Ronald che scompare. Vera o falsa? E il giudice Mallory. Vero o falso?
Per risolvere il problema occorre entrare in azione addirittura con il travestimento della segretaria Della Street, l’appoggio di Paul Drake e l’iniziativa dello stesso Mason capace di assestare terribili cazzottoni per i quali rischia addirittura l’arresto, dovendosela vedere con il procuratore distrettuale Hamilton Burger assomigliante “un po’ a un orso, col suo grosso tronco e le corte braccia muscolose.” Di mezzo il classico testamento che può essere cambiato all’improvviso per la vera o falsa nipote, un impermeabile bianco e giallo, una chiave… Ad un certo punto la classica luce che si accende “Come mai non ci ho pensato finora?”. Poi basta tendere l’altrettanto classico tranello a chi di dovere per risolvere il busillis. Mason è bravo e pure Della non scherza “Ma elementare mio caro Watson, elementare. La mia mente femminile ha saputo dedurre dagli indizi l’esatta conclusione. Questione di forma mentis.”
Per I racconti del giallo ecco Anonimo relativo di Mauro Frugone
In treno. Andrea rimugina sul fratello caduto nelle grinfie della droga. Forse la causa della sua scelta di vita. Nello stesso scompartimento due uomini che parlano fra loro su “un figlio di buona donna” che non ha accettato la loro proposta. Vestiti da ricchi, strafottenti. Ma Andrea è l’artista dell’anonimato. Ora deve scendere…Racconto secco come una fucilata.
Chiude il libro la seconda puntata di I Libri Gialli, 1929-1941 di Mauro Boncompagni. Un excursus da non perdere.
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