La Newton Compton porta in libreria un grande libro d'inchiesta firmato da David Barbaree: Una preghiera prima dell'alba (A Prayer Before Dawn, 2016).
La trama
Billy Moore era andato in Thailandia per sfuggire a un presente di tossicodipendenza e alcolismo. Ma proprio mentre stava riuscendo a disintossicarsi, non resiste alla tentazione e prova la potentissima yaba, detta anche “la droga della pazzia”, una metanfetamina dagli effetti devastanti. La vita di Moore è di nuovo in bilico tra dipendenza e criminalità: si guadagna da vivere con combattimenti di boxe illegali, fino a quando non viene arrestato e imprigionato a Klong Prem, un luogo in cui la vita non ha più alcun valore. Il giovane inglese si trova così a dover fronteggiare un ambiente ostile, in cui le uniche regole sono quelle senza pietà delle bande di carcerati thailandesi, e la violenza è il solo linguaggio che tutti possono capire. Billy, forte del suo passato di pugile, impara la disciplina del Muay thai, l’arte del combattimento thailandese. Dopo tre lunghi anni, la sua forza e la sua determinazione, unite a un po’ di fortuna, gli doneranno una seconda, insperata possibilità.
L'incipit
Un ragazzo thailandese, avrà avuto venticinque anni al massimo, mi corse incontro terrorizzato. Rallentò e si voltò a guardare il suo assalitore, che mi passò velocemente accanto brandendo una sedia di metallo, pronto a colpirlo in testa. Il giovane perse l'equilibrio, scivolò e cadde sul cemento con un colpo secco. Un altro uomo, armato di un coltello lungo venti centimetri, lo raggiunse.
Si riunì una piccola folla e persino i fiduciari – i carcerati che collaborano con la prigione – si alzarono per guardare quel macabro spettacolo. Non fu un'azione improvvisa ma fredda, lenta e calcolata. Eppure nessuno face niente, nessuno cercò di intervenire per aiutare il giovane thailandese. Tutti si limitarono a osservare la scena, qualcuno urlava teng kao e kaa man.
Conoscevo abbastanza il thailandese per capire che la folla stava gridando «Accoltellalo», «Uccidilo» L'uomo continuò ad affondare la lama nel corpo del ragazzo, conficcandola sempre più a fondo nella carne ormai inerte. Il coltello squarciò il collo, la zona lombare, il petto, le gambe e la pancia così tante volte che persi il conto.
Rimasi lì a pochi metri di distanza, guardando la scena con un misto di fascinazione e senso di colpa. Alla fine la vittima smise di contorcersi e gemere, in una pozza di sangue. Cos'avrei potuto fare? Era un problema dei thailandesi, e io ero solo uno straniero, uno dei tanti nella prigione di Klong Prem.
Non riuscii a dormire per più di una settimana, non appena chiudevo gli occhi rivedevo la scena nella mia mente, a rallentatore.
Le cose andavano così a Klong Prem, uno zoo in cui erano imprigionati i criminali più pericolosi del Paese – così l'aveva definito il primo ministro della Thailandia. Ancora non sapevo che era solo l'inizio di tre anni di incubi a occhi aperti.
L'autore
Billy Moore è un ex pugile. A causa di guai avuti con la droga, è stato imprigionato a Chiang Mai e in seguito trasferito in un carcere maschile di massima sicurezza vicino a Bangkok. Dopo tre anni passati in galera, è stato rimpatriato in Inghilterra. Deve la sua guarigione all’organizzazione benefica Prisoners Abroad e ai Narcotici Anonimi. Moore vive a Liverpool, nel Regno Unito.
Info
Una preghiera prima dell'alba di Billy Moore (Newton Compton – Nuova Narrativa Newton n. 888), 288 pagine, euro 9,90 (in eBook, euro 5,99) – ISBN 9788822719645 – Traduzione di Giulio Silvano
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