La Newton Compton porta in libreria un nuovo grande romanzo a sfondo storico firmato da David Barbaree: In nome dei Medici.
La trama
Roma, febbraio 1466. Arrivato nell’Urbe per risolvere questioni di affari, il giovane Lorenzo de’ Medici si trova subito circondato da insidie senza volto. Qualcuno, infatti, ha infilato sotto la sua sella un antico pugnale dall’elsa d’argento, con uno stemma dal disegno indecifrabile. Intimorito dalla silenziosa minaccia, Lorenzo comincia così una tortuosa indagine in una città piena di segrete ombre, di antiche glorie imperiali e sinistri fantasmi fin troppo ansiosi di risorgere fra i vivi. Chi è che trama alle sue spalle? Gli stessi che ostacolano l’estrazione di allume da parte della sua famiglia sui Monti della Tolfa? Nel tentativo di scoprirlo, il suo destino incrocerà quello di uomini potentissimi, come l’enigmatico cardinale Rodrigo Borgia, e di aristocratici ambiziosi che si muovono nella Curia romana, a caccia di ricchezza e prestigio. Ma l’incontro che cambierà la sua vita sarà quello con Clarice Orsini, aristocratica creatura dalla quale emana un segreto fascino: ne sarà stregato. Preso nelle spire di questo amore, Lorenzo non si accorge che nuovi nemici si stanno per levare contro di lui, alleandosi ai vecchi per un comune intento: l’erede dei Medici deve morire.
L'incipit
Un'upupa gridò in qualche angolo del buio. Frullo d'ali nere nel crepuscolo incombente.
La ragazza affrettò il passo lungo il vicolo deserto. Non si curava se il fango putrido dei rioni popolari inzuppava il broccato della sua veste. Nessuno doveva sapere dove stava andando, e comunque, neppure le sue fide guardie del corpo l'avrebbero seguita fin lì.
Oltre quella cortina di case vecchie e sbrecciate, lucide per la pioviggine sotto una luna velata, Roma cantava a squarciagola nei fasti pagani del carnevale. Ma non li, in quel luogo deserto e temuto.
Da chissà dove giungeva un'eco flebile di musica lontana, poco più che un rumore indistinto. Nessuno osava sfidare l'aura maledetta che gravava su quel lembo di terra al centro del fiume, dove per secoli s'era svolto l'orrido rito di sacrifici umani. Il luogo sembrava interdetto ai comuni mortali da una barriera più possente e invalicabile che mura di pietra: il ricordo degli antichi dèi che custodivano la punta dell'isola. Certi giorni – dicevano – quando il vento fischia negli intercolunni di quel tempio pagano in rovina, se ne poteva udire la voce invocare libagioni cruente per placare la loro sete.
La ragazza procedeva attenta, un grumo di angoscia addensato nel petto. Suoni sinistri parevano emergere intorno, strisciavano nell'aria velocissimi come versi di animali notturni. Venivano dal nulla, da bocche invisibili annidate dentro le fessure della pietra, sorprendenti e minacciosi nell'oscurità via via più fitta.
Ponte Fabricio si apriva dinanzi a lei. Lo superò, s'inoltrò nel dedalo di vicoli angusti dove la tenebra pareva risalire dal fondo della terra.
L'autrice
Barbara Frale (Viterbo, 1970) è una storica del Medioevo nota per le sue ricerche sui Templari. Autrice di varie monografie, ha partecipato a trasmissioni televisive e documentari storici su temi quali il processo ai Templari e la Sindone di Torino. Ha curato la consulenza storica per la serie "I Medici. Master of Florence" in onda sulla RAI ed è autrice, insieme a Franco Cardini, del saggio La congiura, sui Pazzi. Dopo il successo de I sotterranei di Notre-Dame, torna in libreria con un nuovo romanzo storico su Lorenzo il Magnifico.
Info
In nome dei Medici di Barbara Frale (Newton Compton – Nuova Narrativa Newton n. 908), 384 pagine, euro 12,00 (in eBook, euro 5,99) – ISBN 9788822721174
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