Una serie impressionante di oscuri avvertimenti…
Ce ne sono di personaggi “particolari” in questa vicenda. Senz’altro straordinario quello dell’invalido Roger Priam inchiodato su una poltrona a rotelle: “Occhi di toro scintillavano sopra mascelle di acciaio, il naso era un grugno massiccio, una folta barba nera gli cadeva sul petto. Le mani che si afferravano alle ruote erano enormi; omeri e bicipiti tendevano le maniche della giacca. E tutto quel grandioso meccanismo era in continuo movimento, quasi che il suo grande scheletro fosse incapace di contenerne l’energia.” Roger Priam, socio in affari di Leander Hill, ucciso da un cane morto secondo la figlia adottiva Laurel, che chiede aiuto al nostro Ellery (sta scrivendo un nuovo libro a Hollywood). Proprio da un cane morto trovato davanti alla porta di casa, al cui collare era attaccata una scatoletta d’argento con un cartellino e il nome di suo padre scritto a matita. Il cuore, già malato, non ha retto. Caso davvero interessante…
Ed ecco la visita a Priam per saperne un po’ di più. Ma il socio, oltre che imponente, si rivela una specie di animale selvaggio dentro una casa scura e squallida e non ha nessuna voglia di collaborare. Alcuni personaggi sono davvero assai “particolari”, come citato all’inizio: Laurel non ha conosciuto i suoi genitori; Alfred Wallace, segretario di Roger Priam, non sa nemmeno da dove viene “Io sono uno di quei casi interessanti che si leggono sui giornali. Una vittima dell’amnesia.”; Crowe Macgowan, figlio del primo marito di Delia, sposa di Roger, è un uomo che vive nudo in una casa sugli alberi (giuro) tutto preso dalla prossima fine del mondo.
Dunque personaggi “strani” ma anche fatti altrettanto “strani” e inquietanti che si susseguono come tentativi, sembra, di impaurire Roger: tonno all’arsenico, rospi e rane morte, un portafoglio di coccodrillo, un libro bruciato, più precisamente Gli uccelli di Aristofane. Indaga il nostro Ellery tra una fumata di pipa e l’altra, ma va bene anche una bottiglia di whisky, (rischia pure di infatuarsi della bella moglie di Roger, Delia), aiutato dal poliziotto Keats, e indagano, a modo loro, Laurel e Crowe. Le domande sono diverse: c’è un filo logico che colleghi tutti questi fatti? Esiste una spiegazione che risalga al passato? Chi è il fantomatico latore di questi oscuri e minacciosi messaggi? Viene da fuori o, addirittura, fa parte della famiglia? Certo non è un tipo impulsivo perché “Tutto è esattamente prestabilito da un cervello perfettamente calmo e controllato.”
Scrittura di classe e soluzione finale incredibile (in tutti i sensi) con continui colpi di scena. Ma sarà il lettore stesso a giudicare.
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