Leggendo il titolo il pensiero corre subito alla canzone Se telefonando, cantata da Mina, che infatti chiude il romanzo.
Piergiorgio Pulixi con quest’ultima opera si conferma ottimo allievo della “scuola” del noir sociale di Massimo Carlotto che utilizza la forma- romanzo per narrare la realtà criminale contemporanea.
Lo stupore della notte è molte cose insieme: spy story, thriller, poliziesco, racconto documentatissimo delle tecniche di indagine per contrastare la malavita organizzata e il terrorismo islamico in occidente ma anche sui meccanismi psicologici di reclutamento dei “martiri” del terrore e sul lavoro pericoloso, difficile, rischioso ma anche sporco dei servizi segreti della CIA, del Mossad e italiani per combattere il nemico.
Pulixi riesce a stupire i lettori, anche quelli più scafati nell’indovinare soluzioni e colpevoli. Non si può accennare ad alcun aspetto della trama per non rischiare di fare spoiler, tanto il plot è teso, denso di personaggi e fatti che si susseguono in una spirale ansiogena, in cui non ci sono buoni da una parte e cattivi dall’altra, figure stereotipate e senza spessore, ma ogni personaggio ha molte sfumature che ne spiegano le azioni.
Protagonista l’alta funzionaria dell’Unità speciale contro il terrorismo islamico della Digos di Milano e coordinatrice regionale per le Unità antiterrorismo interforze, Rosa Lopez: una donna molto intelligente, adattissima al comando, con pochi cedimenti sentimentali e psicologici.
Tutti i personaggi, sia i comprimari che i minori, sono ben delineati, senza sbavature o eccessi poco credibili.
Sullo sfondo, la Milano attuale, con la nuova skyline, i luoghi conosciuti da tutti e quelli nascosti: una metropoli dalle mille facce.
Lo stile è asciutto, adattissimo per una trama d’azione, ma non privo di descrizioni di zone della città filtrate attraverso l’interiorità dei vari personaggi.
La soluzione è un’apertura verso nuove avventure di Rosa Lopez, che attendiamo.
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