Farah Hafez è una brillante giornalista olandese, il suo passato tragico nel nativo Afganistan e la sua passione per le arti marziali (pratica il pencak silat, uno stile di combattimento indonesiano che imita le mosse degli animali), ne fanno una donna risoluta e tenace, pronta a mettersi in gioco oltre ogni limite. E così, un giorno, durante una visita in ospedale, per sincerarsi delle condizioni di una sua avversaria di combattimento, si imbatte in una bambina di origini afgane come lei, vestita in maniera sontuosa è vittima di un gravissimo incidente stradale. La bambina mormora parole incomprensibili, ma i misteri non finiscono qui, i medici spogliandola si accorgeranno che in realtà si tratta di un maschietto. Il passato precipita su Farah, lei comprende quelle parole e sa perfettamente cosa ha di fronte. Si tratta del bacha bazi, un’orrenda pratica tribale in cui i bambini vengono venduti da povere famiglie a uomini ricchi, che li abbigliano da femmine per il loro piacere.
Ma come è possibile che questa terribile pratica sia arrivata nella civilissima Olanda? Da qui prenderà le mosse un indagine incalzante, in cui saranno coinvolti particolarissimi investigatori come i poliziotti Diba (origini marocchine) e Joshua Calvino (origini italiane), la stessa Farah e una dottoressa dal passato tramumatico.
La farfalla nell’uragano di Walter Lucius, è pubblicato in Italia da Marsilio editore, nella splendida collana Farfalle, e costituisce il primo tassello di una trilogia in corso di pubblicazione in tutta Europa.
Si tratta di un romanzo complesso e strutturato, di grande fascino.
La scrittura di Lucius è sontuosa, ricca senza mai essere pesante, senza alcuna sbavatura. La trama è solidissima, un intreccio ben congeniato che dimostra le grandi capacità dell’autore, che è anche sceneggiatore per la televisione olandese, e che in questa sua opera dimostra di conoscere alla perfezione tutte le tecniche e i trucchi della narrazione.
I dialoghi sono taglienti e rapidi, mai banali, le descrizioni efficaci e suggestive.
Quello che colpisce di più nel romanzo sono i personaggi, protagonisti e comprimari, tutti di grande spessore emotivo, che danno una forte sensazione di empatia nel lettore che ha la sensazione di essere lì a fianco a loro, nel bene e nel male, nei loro lati oscuri, come nel momenti di luce.
Tutti sono ben approfonditi, sfaccettati e carichi di sofferente realtà.
Il romanzo di fa leggere in maniera ossessiva, cattura completamente il lettore lasciandolo avvinto e sconvolto. La tematica è dura e cinica, e carica di pathos la lettura.
Si tratta di un romanzo che affascina e sconvolge, in cui non si riesce a trovare un difetto. Una lettura che si vorrebbe non finisse mai… una trilogia che abbiamo frenesia di conoscere e amare.
1 commenti
Aggiungi un commentoBoh... Per me è pessimo.... Personaggi stereotipati al massimo (la bella, la cattiva, il cattivone, lo stupido... Ma dai!), poco caratterizzati, storia così intricata che diventa inverosimile.... Quello che mi ha infastidito di più e che ci si rende conto troppo avanti di tutto ciò... Ho perso tempo che potevo dedicare ad un libro migliore. Mi dispiace per Marsilio, ma stavolta non ci siamo...
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