Lucca è la cornice suggestiva di questo giallo, "Omicidio in via della Dogana", di Stelvio Mestrovich. Protagonista è il maggiore dei Carabinieri Marco Mosetti, nativo di Muggia, ma in servizio presso il comando provinciale dell'Arma a Lucca al Cortile degli Svizzeri.
Si respira aria di seduzione, di adulteri e di eros sin dalle prime righe, quando, sotto gli sguardi di Dio della Cappella Sistina, s'incontrano Alberto Dodero, uno scrittore dongiovanni facile preda delle donne, e Valentina Lenzi, spigliata, bella e disposta a tradire il manesco e rozzo marito.
Lei non si presenta a un appuntamento e Alberto va a cercarla, imbattendosi presto sia nel marito di lei, il burbero Ciro, sia nel giovane amante Vincenzo Chiaravalle, un calabrese trapiantato nella città versiliese che "aveva un che di mitologico, a cominciare dalla barba e dai capelli ricci" con un mistero alle spalle, la morte del padre Antonio, assassinato in circostanze rimaste misteriose.
In via della Dogana a Lucca, dove una voplta c'era il casino, viene trovata uccisa Valentina, con un colpo sparato da una Beretta calibro nove.
Comincia la caccia all'omicida ed entrano in gioco Mosetti e il suo braccio destro, il maresciallo Michele Bernardini. I sospetti si concentrano su Alberto Dodero, perfino sua moglie ha paura di lui e crede che sia colpevole. Ma è davvero Alberto l'assassino?
Le indagini del Maggiore dei Carabinieri filano veloci e così pure la lettura, facilitata da una scrittura limpida e da dialoghi asciutti ed efficaci. Mestrovich gioca con il lettore con la classe di uno scacchista, confermando il suo raffinato talento letterario.
Stelvio Mestrovich è nato a Zara in Dalmazia il 20 giugno 1948. Dopo avere pubblicato i romanzi, in forma di diario, "Suor Franziska" e "Il Diario di Lucida Mansi", esordisce nella narrativa poliziesca, creando il personaggio dell'ispettore capo della Polizia di Stato Giangiorgio Tartini, al quale ha trasmesso la conoscenza della musica classica e l'amore per Venezia, e che lo vede protagonista di "Venezia rosso sangue" (Flaccovio Editore), "La sindrome di Jaele" (Kimerik), "Delitto in casa Goldoni" (Rocco Carabba) e "La maschera della morte rossa" (Flaccovio Editore).
Mestrovich, nel 2010, con "Il mostro di Ebersdorf" (A.car editore) cambia scenario (da Venezia a Vienna) e protagonista (da Tartini al commissario Pallavicini). In seguito, l'Autore sceglie la città in cui vive, Lucca, e A.car gli pubblica "Il mistero delle donne impiccate", un giallo che vede come protagonista il Capitano dei Carabinieri Marco Mosetti, nativo di Muggia. Risolto brillantemente il caso, Mosetti viene promosso Maggiore e torna oggi con "Omicidio in via della Dogana", pubblicato da A&A.
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