Tra le numerose varianti della letteratura e del cinema poliziesco, per noir si intende quella categoria di opere in cui la risoluzione del crimine non è la componente principale, bensì è solo una “scusante” per raccontare uno spaccato di società.
In questo tipo di prodotto, molto spesso, l'investigatore passa in secondo piano, il colpevole non viene assicurato alla giustizia e il caso, anche se risolto brillantemente, è solo un tramite per un'analisi sociologica che porta a sollevare problemi e aspetti poco edificanti.
A questo sottogenere appartiene sicuramente il romanzo La signora dei crisantemi della scrittrice, alessandrina di nascita ma torrellaghese di adozione, Francesca Monica Campolo.
Uscito nel marzo 2017 per Bookabook questo libro, sullo sfondo di un nord-est cupo, frenetico e sommerso dalle nebbie, racconta le gesta di Elsa Domiziano, bellissima e algida donna manager dalla vita apparentemente irreprensibile.
Unico neo che non le permette di condurre un'esistenza tranquilla è l'hobby molto cruento di uccidere uomini sposati.
Dà la caccia a questa killer una intraprendente ispettrice che presto trasforma questo caso in una vera e propria ossessione personale.
Nel corso delle vicende narrate in cui è forte la contrapposizione tra la criminale e le forze dell'ordine, il lettore scoprirà suo malgrado, guidato da numerosi colpi di scena degni della migliore produzione gialla, che quella che sembra una persona fredda e pianificatrice, una perfetta macchina per uccidere è in realtà una donna come tante altre che soffre gioisce e s'innamora e che solo a causa di circostanze drammatiche, accadutele in tenera età, è diventata una spietata assassina.
Accanto ai personaggi principali, sia dalla parte dei buoni che da quella dei cattivi, differenziazione che mai come in questo caso è riduttiva e poco significativa, spiccano numerosi comprimari, molto credibili e ben connotati sia sul piano fisico che su quello psicologico, che, insieme alla narrazione di fatti salienti della vita della protagonista, fanno assumere alla trama un'attendibilità e una verosimiglianza non comuni che rendono l'opera avvincente e di piacevole lettura.
Un'altra caratteristica che salta all'occhio nel volume, diventata una cifra stilistica dell'autrice, è lo sfalsamento temporale tra le vicende che si svolgono nel presente e nel passato di Elsa e la contrapposizione tra la sua esistenza e quella della poliziotta incaricata di catturarla.
Uno stile scarno e incisivo e una bella introduzione del romanziere Maurizio De Giovanni rendono infine questo lavoro un acquisto estremamente consigliato non solo per gli appassionati di letteratura di genere ma anche per chi è abituato a non fermarsi alla prima impressione e ad aver a che fare con personaggi a tutto tondo.
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