Massimo Polidoro, cofondatore e Segretario nazionale del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale), è considerato uno dei principali esperti internazionali sul paranormale e le pseudo scienze.
Laureato in psicologia all’Università di Padova, si è specializzato nella psicologia dell’inganno e nei trucchi del paranormale e, grazie a queste sue competenze, conduce da anni indagini e ricerche su presunti fenomeni misteriosi o paranormali.
Unico italiano, e uno dei pochi al mondo, è docente di "Metodo scientifico, Pseudoscienze e Psicologia dell’insolito" presso la Facoltà di Psicologia dell’Università di Milano – Bicocca.
Dal 1989 dirige la rivista Scienza & Paranormale, dal 1996 è responsabile europeo della James Randi Educational Foundation e dal 1997 è direttore editoriale della collana ApertaMente della casa editrice Avverbi di Roma.
Nel 2001 è stato nominato membro onorario (Fellow) dell’americano Committee for the Scientific Investigation of Claims of the Paranormal (CSICOP) ed è entrato a far parte del Consiglio direttivo dell’European Council of Skeptical Organisations (ESCO).
È autore di venti libri e di oltre trecento articoli sui rapporti tra scienza, paranormale e pseudoscienza; collabora abitualmente con il mensile Focus e con The Skeptical Inquirer.
Tra i suoi ultimi libri: Il sesto senso (2000), Investigatori dell’occulto (2001), Il grande Houdini (2001), Grandi misteri della storia (2002), Gli enigmi della storia (003) e Grandi gialli della storia (2004).
Negli Stati Uniti i suoi libri sono pubblicati dalla Prometheus Books, in Spagna da Robin Book e in Italia da Piemme.
È spesso chiamato come consulente per ricerche e seminari universitari che si occupano dei rapporti tra scienza e pseudoscienza e su questi temi, tiene abitualmente conferenze in Italia e all’estero e collabora alla realizzazione di programmi televisivi e di progetti multimediali.
È inoltre noto al grande pubblico per le sue frequenti apparizioni televisive.
Dai primi di settembre è in tutte le librerie il suo ultimo libro Cronaca nera: indagine sui delitti che hanno sconvolto l’Italia.
L’autore ha voluto rispondere ad alcune mie domande quindi lascio a lui la parola.
Si può presentere? In due parole chi è Massimo Polidoro?
Sono il segretario nazionale del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale - www.cicap.org), insegno Metodo scientifico e Psicologia dell’insolito all’Università di Milano-Bicocca (www.massimopolidoro.com/ita/news/notizie/psicoinsolito.html) e scrivo.
In questi giorni esce proprio il mio ventiduesimo libro: Cronaca nera Indagine sui delitti che hanno sconvolto l’Italia (Edizioni Piemme - www.massimopolidoro.com/ita/ libri/nera.html.
È laureato in psicologia e spaecializzato nella psicologia dell'ingannno e nei trucchi del paranormale. Cosa l'ha spinta ad occuparsi di una branca così insolita di questa disciplina?
Prima di iscrivermi a Psicologia, ho avuto la fortuna di trascorrere oltre un anno negli USA al seguito di James Randi, il famoso illusionista e investigatore di fenomeni paranormali (www.randi.org): volevo imparare l’arte dell’indagine dei fenomeni misteriosi e, grazie a Piero Angela, ho avuto questa meravigliosa opportunità (www.massimopolidoro.com/ita/archivio/articoli/ investigatore.html).
Quando sono tornato dagli Stati Uniti volevo iscrivermi a Psicologia perchè era l’unica facoltà che mi avrebbe permesso di capire meglio come funziona la mente umana e, in particolare, come mai spesso siamo portati a credere a cose incredibili, anche quando non ci sono elementi fondati per farlo.
In seguito, vista anche la mia passione per i giochi di prestigio, ho deciso di approfondire tutti gli aspetti legati all’inganno e all’autoinganno, fino a portare in Italia una disciplina da noi inesistente.
Nei paesi anglosassoni, infatti, esiste l’Anomalistic Psychology, una branca della psicologia che si occupa appunto di cose insolite, di anomalie; io l’ho chiamata Psicologia dell’insolito e, dall’anno scorso, ho la possibilità di insegnare questa curiosa materia alla Facoltà di Psicologia dell’Università di Milano - Bicocca.
Vi confesso che per me è davvero un piacere raccontare ai ragazzi i risultati delle nostre indagini e di come la nostra mente spesso voglia essere ingannata.
E, a giudicare dalla quantità di studenti che seguono ogni volta le mie lezioni, sembra che il corso piaccia molto.
Lei è segretario e fondatore, insieme ad intellettuali come Piero Angela e Margherita Hack, del CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sul Paranormale).
Ci può raccontare come è nata e di cosa si occupa questa associazione?
Il CICAP è nato nel 1989 per iniziativa di Piero Angela e di un gruppo di studiosi, tra cui Silvio Garattini, Margherita Hack, Giuliano Toraldo di Francia, Tullio Regge e Aldo Visalberghi, oggi Garanti scientifici del CICAP, e dei premi Nobel Daniel Bovet (oggi scomparso), Rita Levi Montalcini e Carlo Rubbia, da subito membri onorari del Comitato.
Ci rendevamo conto che giornali settimanali, radio e televisioni dedicavano ampio spazio a presunti fenomeni paranormali, a guaritori, ad astrologi, a pratiche mediche cosiddette alternative, trattando tutto ciò in modo acritico, senza alcun criterio di controllo; anzi cercando, il più delle volte, l’avvenimento sensazionale che permetta di alzare l’indice di vendita o di ascolto.
Poichè ritenevamo che ciò fosse profondamente diseducativo e contribuissse non solo a incoraggiare la già diffusa tendenza all’irrazionalità, ma anche a dare credibilità a individui che traggono profitto da questa situazione, abbiamo deciso di fondare un’associazione che avesse come scopo proprio quello di fare le pulci alle tante affermazioni incontrollate che finiscono sui media.
Per questo, portiamo avanti un’opera d’informazione ed educazione rispetto a questi temi, per favorire la diffusione di una cultura e di una mentalità aperta e critica e del metodo razionale e scientifico nell’analisi e nella soluzione di problemi.
Conduciamo ricerche, sperimentazioni e indagini su fenomeni di ogni tipo poi raccontiamo i risultati di quello che troviamo sulla nostra rivista Scienza & Paranormale, nei libri che pubblichiamo, nelle conferenze o nelle varie apparizioni televisive.
Ci tengo a sottolineare che il CICAP è un’organizzazione scientifica ed educativa che non persegue fini di lucro.
Al CICAP sono tutti volontari e i fondi che raccogliamo attraverso la nostra rivista e le nostre pubblicazioni (uniche fonti di finanziamento) vengono reinvestiti per finanziare le indagini e le verifiche di fenomeni insoliti.
Ha scritto numerosi libri inerenti i misteri e i casi insoluti della storia.
Perchè uno studioso del paranormale come lei ha sentito l’esigenza di occuparsi di questi argomenti?
In realtà più che uno studioso del paranormale, mi definirei un curioso dell’insolito: insolito che può riguardare tanto fenomeni ritenuti paranormali, ma che magari poi hanno spiegazioni naturali (non meno affascinanti), quanto episodi storici avvolti nel mistero.
E poi, devo dire che dopo avere trascorso diversi anni a studiare il mondo del paranormale, e trovandomi sempre di fronte all’impossibilità di assistere a un autentico fenomeno paranormale, ho deciso di allargare i miei interessi anche a misteri che non avessero niente di soprannaturale, che richiedessero comunque fiuto investigativo ma che, alla fine, potessero anche dare una qualche risposta.
E poi, spesso i casi di cronaca nera oltre che presentare aspetti misteriosi hanno stretti legami con il mondo dell’occulto: penso alla vicenda del Mostro di Firenze, di cui mi occupo ampiamente nel libro.
Ma certamente, a tutti sarà venuto in mente anche il caso che in questi giorni sta tenendo banco su TV e giornali, in cui una sensitiva sembra avere indicato dove si trovava il corpo di una ragazza scomparsa tre anni fa.
Personalmente, ho fatto qualche verifica per il CICAP e ho scoperto che le cose stanno un po’ diversamente: per esempio, sembrava straordinario che la sensitiva avesse indovinato che la ragazza era finita nel lago e non era scappata in giro per il mondo.
In realtà, quella era proprio la prima ipotesi fatta dalla polizia e dai genitori stessi a suo tempo: la giovane stava tornando a casa, quella notte pioveva a dirotto e la strada si era trasformata in un pantano.
Qualcuno, all’indomani della scomparsa, notò anche una violenta frenata lungo la curva che si affaccia sull’area di sosta panoramica: le ricerche partirono proprio da lì, ma i mezzi evidentemente non erano adeguati.
Ora, dopo tre anni, e dopo alcuni mesi di ricerche da parte di un gruppo di sub che collaborano con la sensitiva, la ragazza è stata trovata.
Una volta che si conoscono questi particolari, ecco che la scoperta risulta meno straordinaria (www.cicap.org/rubriche/osservat/pages/ osservat.php).
In ogni caso, abbiamo appena iniziato un’indagine più accurata sul caso e presto speriamo di avere notizie più precise da comunicare.
A quali fonti si documenta per scrivere i suoi libri?
Cerco sempre di risalire alle fonti originali di qualunque affermazione o fatto che io intenda indagare.
Questo perchè se ci si affida solo al lavoro di chi in seguito ci racconta qualcosa, si ha una visione parziale del fenomeno, magari certi dettagli non vengono riportati, altri vengono ingranditi... con il risultato che si rischia di perdere di vista qualcosa di fondamentale.
È così che tante volte si riesce a risolvere un mistero: basta recuperare le fonti originali ed esaminarle con occhio critico; magari in origine non c’era nulla di misterioso e il mistero è nato solo in seguito ai resoconti parziali di chi ne ha parlato.
Un esempio clamoroso è quello dell’assassinio del presidente Kennedy, su cui ho scritto nel libro Grandi Gialli della storia ma, anche se non è così, la storia raccontata dagli storici (se possibile in maniera non noiosa) può comunque essere molto avvincente e di certo più affascinante di tutte le fiction che si possano inventare: dopo tanti anni che affronto misteri del passato, posso dire: come tutti ero convinto che ci fosse stato un clamoroso complotto per assassinarlo, ma quando poi sono andato a rivedermi i fatti, lasciando da parte le suggestioni di film come JFK di Oliver Stone, ho avuto davvero una grande sorpresa nel vedere che tutto lasciava pensare che le cose fossero andate nel modo più imprevedibile possibile...
Secondo lei perchè il pubblico è portato a credere che la storia proceda per grandi complotti?
Perchè la storia non riesce ad essere percepita come una materia di per se affascinante?
Perchè il grande pubblico fatica ad avvicinarsi a questa disciplina in maniera razionale?
Mah, difficile dirlo.
C’è indubbiamente un grande interesse per la storia, come dimostrano anche tanti programmi televisivi di successo, ma forse proprio la TV, che per tenere gli spettatori attaccati al teleschermo deve sensazionalizzare tutto, ci ha abituati a pensare che gli eventi importanti del passato si siano svolti come in un grande romanzo giallo.
Mtranquillamente che è proprio vero, la realtà è di gran lunga più bizzarra della fantasia!
In che modo pensa che i libri e gli interventi suoi o di chi, come lei, tratta la storia con rigore scientifico possano contribuire a cambiare la mentalità di chi ne fruisce?
Da parte mia non scrivo con l’intenzione di cambiare la mentalità di nessuno.
Conduco delle ricerche innanzitutto perchè sono curioso io in prima persona di saperne di più e poi, sulla base di quello che scopro, cerco di raccontare i risultati di quanto ho trovato nel modo più chiaro e avvincente possibile, per renderne partecipi anche i lettori.
Inoltre, faccio il possibile per esporre i fatti in maniera obiettiva, senza sposare una causa a priori, ma comunque indicando sempre la credibilità o meno di certe affermazioni.
Dunque, forse, quello che mi propongo è di rendere i lettori un po’ più critici e attenti circa le notizie che si sentono in TV o si leggono sui giornali.
Oltre ai libri che sicuramente usa per documentarsi quali altre letture fa?
Al di là di tutta la saggistica che leggo per le ricerche che faccio o per gli argomenti di cui scrivo, per distrarmi e rilassarmi amo affidarmi a maestri della narrativa come Stephen King, Michael Crichton, John Grisham, Michael Connelly, Jeffrey Deaver... e poi naturalmente adoro rileggermi i classici, da Poe a Conan Doyle (conosco praticamente a memoria tutto il canone sherlockiano), ma non mi perdo mai nemmeno un libro di Camilleri o dei tantissimi altri amici e colleghi italiani che non cito solo per non fare torto a nessuno.
Secondo lei per quale motivo le ambientazioni gialle e misteriose in questo periodo sono tornate così in auge da colonizzare in massa oltre ai romanzi anche la televisione?
Perchè è un argomento che non stancherà mai.
È nella nostra natura essere attirati da quello che non conosciamo, dai misteri, dagli enigmi: se siamo diventati uomini eretti è stato proprio per l’innata curiosità che caratterizza l’essere umano.
E poi, calarsi in avventure piene di rischi e di brividi, sapendo che in realtà non si rischia nulla veramente, è un modo estremamente piacevole per dimenticarsi le preoccupazioni e i problemi di tutti i giorni.
Pensa di scrivere mai anche lei un romanzo?
Ebbene... l’ho già fatto: nel senso che il romanzo è pronto e tra pochi mesi sarà in tutte le librerie.
Non voglio rivelare troppo, per il momento, ma per chi mi conosce è facile prevedere che sarà un’avventura, spero emozionante, calata in un contesto storico particolarmente intrigante e piena di enigmi, illusioni e misteri svelati...
Vi prometto che, se lo vorrete, quando potrò parlarne liberamente sarò felice di farlo su Thriller Magazine.
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