Occhio a cosa si mangia…
Intanto, come antipasto, la succosa ”Introduzione” di Mauro Boncompagni sul rapporto giallo-cucina che ha prodotto ottimi risultati, anche perché, come scrive lui stesso “tra l’attività del cuoco e quella del giallista c’è una somiglianza di fondo, a pensarci bene: confezionare un buon piatto può essere magari meno complesso, ma è altrettanto soddisfacente che confezionare un buon poliziesco.” Vedi un sacco di scrittori citati tra cui i nostri tre baldi giovani (si fa per dire).
La ricetta del diavolo di Ellery Queen (ovvero Fletcher Flora)
Cornish Arms. Qui abita Terry Miles “tutta un panorama favoloso”, moglie svegliotta di Jay che se la spassa con altri (loro amore finito). A pochi passi dal corridoio Ben e Farley, fratellastro di Fanny. Da loro vuole tre carote per lo stufato dello studente, dopodiché scompare, così come scompare Ben. Verrà ritrovata morta strangolata nella vecchia Casa Skully (lascia un patrimonio considerevole). Indaga in capitano Bertholdi che tiene nascosta la verità, in modo da mettere in agitazione l’assassino che telefona per chiedere un riscatto, come se fosse stata rapita. Tre elementi essenziali per smascherarlo con classica riunione finale: un giornale in più, una ragazza che dormiva troppo profondamente e uno stufato con troppa cipolla.
Ne uccide più la gola di Douglas Clark
Wanda Mace amante del dottore David Bymeres. La moglie Daphne depressa sospetta solo della segretaria Hector. Wanda la invita nella sua casa insieme ad una coppia di anziani e ad un vicino. D’accordo con David per una telefonata falsa dopo cena per farlo ripartire, così si svaga un po’. Solo che arriva, invece, una telefonata vera prima del previsto (visita ad un malato). Cena, comunque speciale, con Chianti eccellente. Daphne accusa un forte mal di testa, si ritira in camera e muore per emorragia cerebrale e arresto cardiaco. Non avrebbe dovuto mangiare formaggio (contiene micidiale teratina) secondo il suo medico che le aveva prescritto una nuova medicina insieme al suddetto divieto. Il caso è affidato al sovrintendente di polizia George Masters (si innamora di Wanda) coadiuvato dall’anziano Greene e dal sergente Hill in procinto di promozione (rivalità fra i primi due). Ma il formaggio non c’era nel menù. O era nascosto in qualche modo? E come?
Morte in ascensore di Cornell Woolrich
30 agosto 1936. In ascensore Mackenzie con altre sei persone. La cabina non risponde ai comandi del manovratore. Uno schianto. Arrivano gli aiuti, scintille che vagano per l’aria e una che passa trasversalmente. Morto il manovratore, un altro con un braccio rotto e perfino un giovane con una pallottola nel cuore! Come è stato possibile? Suicidio per la polizia dato che sulla pistola sono state ritrovate le sue impronte. Ma il padre non ci crede e invita tutti i presenti dell’incidente a casa sua con una allettante promessa. In realtà vuole scoprire l’assassino di suo figlio attraverso un diabolico stratagemma dopo una bella, succulenta cenetta…
Il cibo, personaggio non secondario dei racconti. Stuzzica l’appetito al solo vederlo, ottimo al gusto, direi, se non fosse composto con troppa cipolla, per esempio, e talora non proprio salutare. Insomma avvelenato, in una maniera o nell’altra, capace di dare vita a disquisizioni scientifiche, ricostruzioni incredibili, sospetti, tensioni e paure. Nel terzo diventa addirittura giudice tremendo e inflessibile. Altro personaggio che si intrufola nei primi due racconti l’Amore che una nota sentimentale fa sempre piacere in un contesto di morte.
Da qui in avanti mi sa che guarderò con occhio diverso tutte le pietanze.
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