Mi inserisco nella diatriba della settimana scorsa che ha visto protagonista il direttore della libreria Feltrinelli di Bologna e un gruppo di scrittori/scrittrici. Il direttore avrebbe detto pubblicamente che lui legge soltanto libri di scrittori uomini. La dichiarazione ha porto il fianco a molte reazioni fra gli scrittori, uomini compresi. Repubblica del 17 dicembre ha ospitato la replica di Inge Feltrinelli che fornisce la sua "interpretazione" delle parole del libraio bolognese.
Non intendo entrare nel merito fornendo una mia interpretazione, di nessun interesse per i lettori. Voglio mettere invece in evidenza le parole conclusive della signora Feltrinelli. "…nella classifica dei cinquanta libri più letti in città negli ultimi 15 anni solo cinque sono di autrici donne. Non credo sia colpa del Bonassi".Il dato è certamente significativo e da considerare. Le donne sono sicuramente lo zoccolo duro fra i lettori ma, aggiungo, non sono poche quelle che scrivono e che ambirebbero ad essere pubblicate da importanti case editrici. Come si spiega l'esiguo numero di pubblicazioni di opere scritte da donne? Gli uomini scrivono meglio o ricevono più attenzione e considerazione da tutto il mondo dell'editoria, lettori/lettrici compresi?
C'è di che riflettere.
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