Il Teschio è un serial killer che uccide le sue vittime indossando la maschera della morte. Uno spietato assassino carico di odio e sete di vendetta, ma fortunatamente vive i suoi giorni e il suo futuro fra le mura di cemento di un carcere di massima sicurezza. Tutto sembrerebbe riportato alla quieta normalità dell’esistenza, che lentamente placa la tragedia del dolore e della morte. Ma le onde del mare non sono mai calme, e la bonaccia può essere subito scansata dalla tempesta. E così un nuovo assassino torna a seminare morte fra le strade di Udine utilizzando lo stesso modus operandi del Teschio, la stessa crudeltà, la stessa irrefrenabile sete di vendetta. E così per fare luce su questo nuovo mistero, per cercare e snidare la bestia, si torna da colui che ha arrestato il vecchio Teschio: Alex Nero. Un poliziotto tormentato e complesso che ha abbandonato la divisa per cercare un po’ di pace interiore dopo le tragedie che hanno segnato la sua esistenza. Le indagini lo faranno precipitare di nuovo in un abisso oscuro e minaccioso, e dovrà districarsi, assieme ai suoi colleghi, nella nuova follia che insanguina le strade della sua città.
Azrael è il nuovo romanzo di Pierluigi Porazzi, pubblicato da Marsilio (come i precedenti L’ombra del falco e Nemmeno il tempo di sognare). L’opera costituisce un sequel del suo fortunato romanzo di esordio, ma può essere letto singolarmente, senza problema alcuno.
Quello che colpisce del romanzo di Porazzi è l’attenta costruzione della struttura narrativa, una macchina complessa e ben congeniata, che lentamente imprigiona il lettore in un labirinto di falsi indizi e molteplici piste. Con figure sfuggenti e ambigue che incrociano la strada degli inquirenti. Tutto è sempre sul punto di essere messo in discussione e ribaltato, l’incertezza sul reale assassino regna sovrana e fornisce un ulteriore brivido nella lettura.
I suoi personaggi sono affascinanti e profondi, ben sfaccettati e densi di una dolente umanità. Il protagonista Alex Nero è un ottimo personaggio che cattura l’immaginazione e offre spunti di vivo interesse, sul suo passato e anche, perché no, sul suo futuro.
La scrittura è veloce e scattante, dinamica e tagliante. Dona alla storia un passo frenetico, ma senza mai diventare parossistico o confuso. il lettore e sempre ben centrato nello sviluppo della vicenda e si sente parte in causa della narrazione, come se fosse parte della squadra che indaga assieme ad Alex.
Unica piccola e insignificante pecca, alcune imprecisioni legate al mondo carcerario. Ma siamo senz’altro di fronte a un ottimo romanzo, un thriller cattivo e ben congeniato. Una lettura da non perdere.
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