A Roma una catena di suicidi durante un'estate afosa sembra provocata dalle macchie solari. Una giovane che per la sua tesi svolge ricerche presso l'obitorio si trova implicata nelle macabre vicende…
Macchie solari è l'ennesimo esempio di thriller italiano anni Settanta che parte in maniera molto promettente ma si sperde ben presto, offrendo al suo pubblico diversi momenti noiosi e qualche guizzo che fa sperare, purtroppo vanamente, in una "ripresa" del film.
Le sequenze iniziali sono di grande impatto visivo, e Crispino non lesina scene particolarmente cruente e sgradevoli, grazie (anche) alle quali rivela un notevole talento nella creazione di un'atmosfera malsana e morbosa.
Mimsy Farmer, già interprete, tra le altre pellicole, dell'argentiano 4 mosche di velluto grigio (1971) e del bellissimo Il profumo della signora in nero (1974) di Francesco Barilli, si ripropone come personaggio problematico e squilibrato nei panni della protagonista, fornendo una performance molto convincente, ma è il film nel complesso a non riuscire a sottrarsi alle paludi dello scontato, fatta salva una messa in scena che quando mira al disturbante lascia decisamente il segno.
Comunque, quest'opera di Armando Crispino rimane ben al di sopra di molti altri film analoghi dell'epoca, anche in virtù di numerosi momenti visionari di grande e cupissimo fascino. Il Dvd per ora è reperibile solo d'importazione (la copia in questione, col titolo Autopsy, è prodotta dall'ottima Anchor Bay), ma si spera che prima o poi Macchie solari possa essere "riesumato" anche qui in Italia, visto il vortice di recuperi e rivalutazioni degli ultimi tempi.
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