Un film delizioso, che rimette assieme il regista e la protagonista de Il favoloso mondo di Amelie, ma in modo sicuramente meno zuccheroso. Siamo a cavallo della Prima Guerra Mondiale e fin dalle prime inquadrature, che mostrano un crocefisso spezzato conficcato nel fango, si capisce che questa sarà una storia di dolore.
La vicenda segue Mathilde e la ricerca del suo fidanzato Manech, partito per il fronte sulla Somme. Sui documenti ufficiali è scritto che Manech è deceduto sul campo di battaglia, insieme ad altri quattro soldati condannati a morte per auto-mutilazione. Ma è una verità cui Mathilde rifiuta di credere. Se Manech fosse morto, lei lo saprebbe grazie alla sua intuizione, come se ci fosse un filo che la lega al suo amore.
Inizia così, con il tocco raffinato e personalissimo di Jean-Pierre Jeunet, un'indagine che mescola il racconto di guerra al giallo (sbrogliare la matassa dietro a ciò che è realmente avvenuto in trincea non sarà compito da poco), la storia d'amore alla levità tipica dei racconti fantastici, senza per questo dimenticare un solo istante gli orrori della guerra; anzi, nella profonda consapevolezza che solo la custodia di un sogno - per quanto impossibile e irrealizzabile - può consentire di uscire dalla Grande Guerra. Nella sua ricerca Mathilde incontrerà altre persone, altre storie, altri dolori, uniti al suo in unico grande intreccio, fino al finale che chiude appropriatamente la narrazione, senza giocare la carta scontata di un facile lieto fine. Da vedere.
Extra
Opzione solo colonna sonora; commenti tecnici; dietro le quinte (making of); scene inedite; speciale; trailers
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