Delmiglio editore propone una interessante antologia curata da Gian Filippo Pizzo (con la collaborazione di Roberto Chiavini) dal titolo molto indicativo: La cattiva strada (2015) nella quale ha raccolto le opere brevi di diciotto autori che hanno scritto racconti di vario genere letterario ma che hanno tutti un unico denominatore: la crudeltà, la cattiveria gratuita che molti uomini dispensano senza riguardo.
In questa antologia diciotto scrittori di rango si misurano con narrazioni inquietanti e provocatorie, in una raccolta che risulta un vero e liberatorio antidoto al buonismo imperante.
Tra questi vi sono veri e propri autori di culto, come Dario Tonani, le cui opere sono state riconosciute in Giappone tra le 10 migliori del fantastico mondiale, Danilo Arona, maestro del genere horror e gotico, e poi Vittorio Catani, Franco Ricciardiello, Francesco Grasso e Claudio Asciuti, tra i maggiori esponenti della fantascienza nostrana e vincitori del premio Urania.
Le tematiche affrontate sono le più disparate, da una storia di pedofilia trasformata in passione amorosa all’equivoco di un personaggio scambiato per un pervertito, a una dolce fanciulla che in realtà è tutt’altro. E poi: un soldato abbandonato al suo destino, un genitore che grazie alla tecnologia si vendica post mortem del figlio indegno, una ronda padana che agisce ben al di sopra dei suoi compiti, un condominio nel quale nessuno vorrebbe vivere. Trame che spesso capovolgono il punto di vista grazie all’abilità degli autori nel proporre la loro visione – chi puntando sull’idea di base, chi sulla situazione o lo svolgimento della vicenda, chi semplicemente con l’uso di un linguaggio ad hoc – che caratterizza il senso di questi racconti.
Gli psicologi ci insegnano che leggere o vedere opere basate sulla suspence e sul terrore ha una funzione liberatoria nei confronti della nostra psiche, ci permette di esorcizzare il lato oscuro presente in ognuno di noi. E allora, buona catarsi a tutti!
Di seguito l’elenco dei racconti e degli autori:
Mi basta il mirto! di Giulia Abbate
Una parola per tutti di Michele Piccolino
Di padre in figlio di Bruno Vitiello
La sottile arte della ristrutturazione di Claudio Asciuti
Fanny Osbourne e il mistero di Edward Hidden di Danilo Arona
Sguardi di Andrea Angiolino
Adattabilità di Vincenzo Bosica
Te lo ricordi Mario? di Piero Cavallotti
Sballo di Dario Tonani
Progetto ronda di Gianluca Mercadante
Effetto tunnel di Francesco Grasso
La paghetta di Paolo Alberti
Brocco ha un amico di Italo Bonera
Cieli strappati di Vittorio Catani
Mille colline di Franco Ricciardiello
Il sondaggio di Marco Passarello
Viola di Gian Filippo Pizzo
Liberi tutti d Oskar Felix Drago
I racconti contenuti in questo volume mantengono un alto grado di tensione narrativa, anche se non è detto che tutte le storie debbano per forza finire male: a volte c'è la redenzione, o comunque l'happy ending, cosa che non inficia la brutalità della situazione vissuta.
il curatore:
Gian Filippo Pizzo si occupa ormai da quaranta anni di fantascienza e fantastico, soprattutto come recensore e saggista, ma anche con qualche racconto. Con Roberto Chiavini e Michele Tetro ha scritto diversi libri sul cinema fantastico, pubblicati da Gremese, Tedeschi, Della Vigna e Odoya, di cui gli ultimi sono Mondi paralleli: Storie di fantascienza dal libro al film (Della Vigna 2011, premio Italia e premio Vegetti) e Guida al cinema di fantascienza (Odoya 2014). Da solo o con Walter Catalano ha curato diverse antologie, tra cui segnaliamo Terra promessa: racconti di "fanta-decrescita" (Tabula fati 2014). L'ultima sua opera, in collaborazione con altri è la Guida alla letteratura horror (Odoya 2014).
la “quarta”
Una cavalcata in diciotto storie tra i generi letterari più vari, con un comune denominatore: la cattiveria, una caratteristica ormai presente nella vita di tutti i giorni, anche se spesso filtrata dai media: quella malvagità che vediamo negli attentati terroristici, nei delitti efferati, nelle liti sanguinose per banali motivi, nella criminalità dilagante, nell’integralismo razziale o religioso, nell’intemperanza verbale, nella finanza speculativa, persino nell’assurdità di certe leggi.
Una raccolta multigenere, con una metà dei racconti o poco più ispirata a fantascienza e horror, e l’altra mainstream, con un paio con sfumature decisamente noir.
«I racconti appartengono ai generi più vari, ma hanno una caratteristica comune. Sono “cattivi”, raccontano brutte storie, hanno personaggi infami, o una ambientazione crudele, sono imbevuti di perfidia: mostrano il lato oscuro».
La cattiva strada, Gian Filippo Pizzo (a cura di) (2015)
Delmiglio editore, collana Tinte Fosche, pagg. 266, euro 14,00
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