Numerosi lettori conoscono Mark Twain, pseudonimo di Samuel Langhorne Clemens, esclusivamente per i suoi romanzi d'impianto comico e dalla forte critica sociale tra cui i più famosi sono: Le avventure di Tom Sawyer, Il principe e il povero, Le avventure di Huckleberry Finn, Un americano alla corte di Re Artù e Wilson lo zuccone.
Nel corso della sua carriera il famoso intellettuale statunitense ha scritto però numerosi racconti umoristici tra i quali figura Un omicidio, un mistero e un matrimonio, pubblicato in Italia da Elliot edizioni nel 2014, destinato ad una proposta, fatta da Twain stesso alla rivista Atlantic Monthly, nella quale alcuni scrittori, tra cui anche un giovane Henry James, dovevano escogitare finali diversi per un'unica storia.
Il progetto naufragò e il manoscritto, che anticipa i temi e lo stile della produzione successiva del grande autore americano, rimase in un cassetto per oltre un secolo.
Soltanto nel 2001, dopo essere stato ritrovato in una biblioteca pubblica, è stato infatti stampato per la prima volta in volume.
Irriverente e piena d'ironia, ambientata a Deer Lick, piccolo centro del Missouri, nonostante sia poco più che una bozza, molto banale e con una trama debole, quest'opera è molto leggera, scanzonata e di grande ascendenza.
L'impronta dello scrittore di Florida è estremamente riconoscibile e i personaggi che danno vita alle vicende narrate, sebbene soltanto accennati, abbracciano una vasta gamma di tipologie.
Tra i numerosi altri, si muovono sulla scena di un piccolo villaggio agricolo: un padre che vuole procurare un marito alla figlia, un innamorato benestante che viene respinto e uno zio ricco che deve fare testamento.
La quiete di questa comunità viene turbata da uno straniero che “piove dal cielo”, eroe negativo grazie al quale gli eventi precipitano.
In poco tempo infatti un omicidio viene commesso seguendo tutte le regole del buon giallo, un innocente rischia la forca, un matrimonio d'amore viene impedito e uno d'interesse si dovrebbe realizzare.
Sebbene l'intreccio sia risolto da un colpo di scena finale che fa da collante a tutti gli episodi lasciati in sospeso, il lettore, per la grande empatia che lo lega ai protagonisti, non riuscirà a staccarsi dalle poche pagine del libro, che inizia con un testo che che spiega i retroscena che hanno portato alla sua stesura, finché non lo avrà terminato.
Molto divertente inoltre è la presa in giro di Jules Verne, dipinto come un po' folle e grottescamente sadico.
Alla luce di quanto detto, la lettura di questo volumetto, arricchito dai disegni di Peter de Sève, collaboratore del New Yorker e noto al grande pubblico per i film d'animazione come L'era glaciale, Tarzan e A Bug's Life a cui ha preso parte, è consigliata sia agli appassionati di letteratura anglosassone che a coloro che cercano lavori che permettano di passare qualche ora di svago.
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