Sulla fascetta gialla che incornicia il libretto “Maurizio De Giovanni accompagna una promessa della narrativa italiana”. Un bel viatico. Vediamo dove ci porta.
Per primo il racconto “Una lunga notte” proprio di Alessandra D’Antonio. Un bar, il padrone Don Gennaro, il ragazzo tuttofare Angelo. Al centro le scommesse di Don Gennaro. Con la vincita dell’ultima un bello schermo ultrapiatto che fa aumentare gli affari. Angelo è bravo ma vuole di più dalla vita, magari averne una come quella dei due tipi eleganti contornati da belle ragazze che sembrano interessarsi proprio a lui. Solo che appartengono alla camorra…
Un raccontino gradevole basato sulle speranze di Angelo, sulle scommesse, sulla passione sportiva e sulla vita difficile in un territorio malavitoso.
Segue “Scusi, un ricordo del terremoto dell’ottanta?” di Maurizio de Giovanni.
Dunque ricordi di un ragazzo al “Bambù” in fila alla cassa, di un altro con un tic ballerino alla gamba, di fughe in piazza che si trasformano in festa, di un amore finito male nel momento del tragico evento. Ricordi in prima persona, ora ironici, ora grotteschi, ora toccanti, che mettono in luce una società complessa, di gente veloce che approfitta anche delle catastrofi, di gente sveglia, di gente che si industria, di gente che sa ricordare e non dimentica. Brevi squarci di vita di un popolo diseguale disegnati con maestria e amore.
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