Cioccolatini avvelenati…

Dopo gli stupendi "Sherlock Holmes e la casa della seta" di Anthony Horowitz e "La vendetta di Sherlock Holmes" di Phil Growick ecco arrivare il terzo apocrifo per tutti gli appassionati del già citato e del giallo in generale.

“Il grande investigatore di Baker Street sta morendo. Di noia. Ritiratosi nel Sussex, la sua mente geniale sprecata a smascherare ladri di polli, è quasi l'ombra di se stesso. La carenza di delitti fa brutti scherzi, lo sa bene il premuroso dottor Watson, che grazie a un incontro fortuito ha già pronta la cura per rimettere in sesto l'amico: una lunga vacanza sarebbe l'ideale per scuoterlo dalla sua tetraggine. Ma come convincerlo a partire? Magari prospettandogli un mistero inesistente che richieda la sua illuminata consulenza dall'altra parte del mondo, per esempio a Singapore”.

Solo che il “mistero” c’è davvero, bello e buono. L’omicidio della sorella della moglie di Derek Masterton (ex cliente del Raffles Hotel dove vengono sistemati i nostri), venuta da Londra insieme al marito Charles Gerard. Avvelenata, pensate un po’, con l’arsenico inserito in certi cioccolatini (solo in certi cioccolatini) di berkeleyana memoria (qui, però, c’era il nitrobenzolo) e Charles in gattabuia. Indaga il sovrintendente Ingham, capo della polizia locale “un uomo alto e robusto, con un viso rosso, cotto dal sole” aiutato dal nostro Holmes ora vispo come un fringuello. Un discreto plot da mettere in fibrillazione il lettore con un biglietto che sembra un ricatto, una vecchia storia di simpatia amorosa, un investigatore privato reclutato dalla defunta, una bottiglietta di arsenico trovata in un bidone dell’immondizia, un testamento particolare, dubbi, perplessità, depistaggi, Watson e l’amico dal fiuto d’oro a creare i loro indimenticabili personaggi.

Il tutto attraverso una scrittura leggera, piacevole, delicata, pronta a creare una giusta atmosfera di tensione.

Segue un puntuale commento di Luigi Pachì, direttore di “Sherlock Magazine” e il suo breve, ma intenso saggio, “La polizia e le forze dell’ordine al tempo di Sherloch Holmes”. Per finire il racconto “Sherlock Holmes e la sfida dell’astrologo” di Samuele Nava.

Praticamente una “lotta” tra Sherlock e Rob De Lees “chiromante, astrologo, occultista” che previene i crimini ed è in grado di leggere “nella mente e nel cuore delle persone”. Chiaro che va sbugiardato. E allora via al travestimento che qui Holmes è imbattibile. Storia leggera e gradevole.

P.S.

Ultimo arrivato della serie apocrifi da non perdere Sherlock Holmes e l’affare Hentzau di David Stuart Davies.